Farra di Soligo ricorderà la “Tragedia censurata”: alla Madonna dei Broi un monumento per le 26 vittime dell’affondamento del “Principe Umberto”

Domenica 6 giugno alle ore 11.30 nel parco della chiesa di Santa Maria dei Broi, a Farra di Soligo, avverrà la cerimonia di inaugurazione del monumento dedicato alle vittime del naufragio del piroscafo “Principe Umberto”, in occasione del 105° anniversario.

Tutto accadde alle ore 19 dell’8 giugno 1916, determinando il più grave disastro navale della Prima guerra mondiale: tra i 1.926 morti 632 erano veneti, moltissimi trevigiani, 26 del Quartier del Piave.

Per fare luce sulla tragedia oggi, domenica 30 maggio, all’interno della chiesa arcipretale di Farra di Soligo, su gentile concessione di Don Brunone, sarà aperta una mostra, con documenti e immagini della Grande Guerra, a cura del Museo del Piave “Vincenzo Colognese” a Caorera di Quero Vas.

Nello specifico saranno esposti dei pannelli della Grande Guerra da Budapest, la targa del monumento e il ritratto storico del beato Carlo I d’Asburgo-Lorena, poi, per chi lo desiderasse, è possibile trovare il libro sulla tragedia del “Principe Umberto”.

L’evocativo monumento in pietra, scolpito dall’artista Pietro Stefan, rappresenta una nave che affonda, circondata alla base da grossi sassi recuperati dal greto del Piave, accompagnato da un’ancora asburgica proveniente dai fondali chioggiotti, recuperata dai pescatori e donata dal comandante della Marina Oscar Nales.

A corollario sarà apposta la targa con i nomi delle 26 vittime del Quartier del Piave, che risiedevano nei comuni di Farra di Soligo, Moriago della Battaglia, Pieve di Soligo, Refrontolo, Sernaglia della Battaglia e Vidor.

Il naufragio fu causato da un sommergibile austroungarico, che colpì il piroscafo con a bordo gli uomini del 55° Reggimento Fanteria, Brigata Marche, appena salpato alle ore 19 dell’8 giugno 1916 da Valona in Albania. I soldati, che dovevano sbarcare a Brindisi, erano destinati a rafforzare il fronte sull’Isonzo ma pochi arrivarono a destinazione.

La drammatica tragedia fu passata sotto silenzio per non turbare gli animi dei soldati al fronte, ma quest’atroce sorte rimase sepolta nelle pieghe del silenzio inspiegabilmente anche dopo la guerra, finendo per essere quasi dimenticata.

Alla cerimonia del 6 giugno presenzieranno il sindaco Mattia Perencin, don Brunone De Toffol e Diotisalvi Perin, presidente del Museo del Piave di Caorera, promotori dell’iniziativa.

“Con questa iniziativa si vuole restituire dignità alla memoria di queste vittime – affermano gli organizzatori – e in particolare di quelle provenienti dalla nostra provincia”.

Invitiamo tutti i Comuni del Trevigiano a commemorare le vittime di questa tragedia censurata, con tutto il suo carico di cristiani dimenticati, passata per troppo tempo sotto silenzio – dichiara il presidente del Museo del Piave, Diotisalvi Perin – Siamo disposti a collaborare e a dare supporto a chi ci vorrà contattare per avere informazioni”.

(Foto: per gentile concessione di Diotisalvi Perin).
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