Villa delle Rose, con il suo grande parco, è uno dei tanti contenitori vuoti della città. Costruita quasi un secolo fa, ha ospitato per decenni un sanatorio e a seguire, più di recente, la casa di riposo del Cesana Malanotti e il Centro di salute mentale dell’Ulss 2, fino alla completa dismissione avvenuta nel 2015.
Di proprietà privata, attende da anni una seconda vita e le idee non mancano. Una è stata al centro, di recente, di una tesi di laurea magistrale in architettura e innovazione a firma del coneglianese Diego Zanette.
“La mia idea – spiega il neo architetto – è fondata su dati reali e parte da un’analisi e da un confronto con la città. A circa 300 persone ho sottoposto delle domande per capire a cosa questo spazio sarebbe potuto servire. Ne è emerso che la città ha bisogno di spazi aperti legati ai temi della salute, dello sport e della cultura”.
Sono seguiti i rilievi dell’area, molto ampia, composta da un grande parco, dall’edificio principale e da altri sei più piccoli, tra questi una chiesa sconsacrata e le vecchie celle mortuarie.
“L’idea del recupero si basa sulla doppia natura del quartiere di Costa, quella per la salute, vista la presenza dell’ospedale, della casa di riposo e dell’hospice, e quella per lo sport, con campi da calcio, il Victoria e altri spazi. La mia riflessione è partita da qui – spiega Zanette – E ne è nato un progetto di edilizia multifunzionale”.
Ecco che il parco potrebbe accogliere percorsi cardio e percorsi vita, mentre la villa, abbracciando il tema della “multigenerazionalità”, una casa per anziani e un centro culturale.
In altri edifici che compongono l’area ci sarebbe spazio per un ristorante, una caffetteria e anche per un visitor centre sfruttando l’immobile della portineria che dà su via Forlanini.
“Un progetto – conclude Zanette – che tiene anche conto di una città la cui popolazione, negli anni, registra sempre più un invecchiamento demografico”.
(Foto: concessione di Diego Zanette).
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