Presto sarà svelata la “nuova” fontana Endimione. Torna a farsi sentire il comitato “Non uccidete la piazza di Valdobbiadene”

C’è tanta attesa a Valdobbiadene per la fine dei lavori di restauro della storica fontana Endimione nella centralissima piazza Guglielmo Marconi.

Nelle ultime settimane tante persone sono andate sul posto per “curiosare”, cercando di rubare con gli occhi qualche dettaglio in più della fontana, uno dei simboli del paese più amati dalla comunità valdobbiadenese.

Probabilmente per metà maggio, sicuramente entro la fine del mese, si dovrebbero concludere i lavori (il quadro economico complessivo è di 75 mila euro) e il sindaco Luciano Fregonese ha spiegato che prima dell’intervento non avrebbe mai immaginato che si potesse ottenere un risultato di un livello così alto.

Presto inizieranno anche i primi interventi per realizzare la nuova piazza di Valdobbiadene, da anni al centro del dibattito cittadino, e il primo cittadino ha precisato che si sta facendo il possibile per partire già a fine luglio, con l’obiettivo di lavorare a step per limitare i disagi per la piazza, per Viale della Vittoria e per via Roma.

Il costo complessivo dell’intervento dovrebbe ammontare a 500 mila euro per la piazza e altri 400 mila euro per Viale della Vittoria e via Roma, nella quale verrà realizzato anche un nuovo parcheggio.

“Nell’ultimo consiglio comunale di Valdobbiadene è stata approvata una variazione di bilancio per impegnare l’avanzo di amministrazione del consuntivo 2020 – spiega il sindaco Fregonese – Dei 323 mila euro di avanzo abbiamo destinato 200 mila euro per la piazza, per utilizzare materiali di pregio per la pavimentazione, come prescritto dalla Soprintendenza e come avevamo già dichiarato di impegnarci a fare”.

La maggioranza dei valdobbiadenesi sembra apprezzare il progetto della piazza, sostenuto con forza dall’amministrazione comunale e preceduto da un percorso partecipativo nel quale è stata coinvolta la cittadinanza, ma il comitato spontaneo “Non uccidete la piazza di Valdobbiadene” è tornato a farsi sentire.

Oggi, a far cornice alla piazza vi è un bel filare di tigli che, seppur barbaramente capitozzati, con lo struggente verde del fresco fogliame conferiscono eleganza allo spazio e creano una linea cromatica dal respiro mitteleuropeo – si legge in una nota del comitato – Un tempo tutta via Erizzo era alberata poi, un poco alla volta, acacie, platani ed olmi sono stati tolti con la promessa, mai mantenuta, di essere ripiantati. Dell’originale alberatura voluta dal nobiluomo veneto Erizzo, rimane pochissimo e quei platani fra poco non ci saranno più, quasi tutti tagliati e sradicati”.

Il comitato prosegue nella sua analisi sottolineando che fra poco spariranno anche i lecci di Viale della Vittoria e non ci sarà più spazio neanche per la fontana centrale, sostituita “con un contenitore semisferico di metallo, tutto fuori terra e messo decentrato verso nord, in dispregio di ogni regola architettonica e tradizione che vuole l’acqua, come elemento di vita, posta in zona centrale o comunque primeggiante”.

Insomma, il progetto della nuova piazza e il cambiamento della viabilità in centro a Valdobbiadene non vanno proprio giù ai membri del comitato.

Il tempo del confronto, però, sembra essere finito perché ora si deve passare all’azione: l’acceso dibattito di questi ultimi anni, però, non va interpretato in modo negativo perché ha fatto emergere, pur nella differenza di visioni, la vitalità e l’attaccamento alla propria terra da parte della comunità di Valdobbiadene.

(Foto: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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