Ex Ghiaia di Colfosco: deserte le aste dei beni immobili e dell’impianto produttivo

Deserte le due aste per la ex Ghiaia di Colfosco. Lo scorso lunedì 30 luglio, infatti, nessuna offerta è pervenuta allo studio della curatrice fallimentare Paola Strazzer di Treviso.

La prima asta riguardava i beni immobili appartenuti alla ditta: già messi in vendita a febbraio, solo uno era stato venduto allora, mentre gli altri sette sono rimasti senza proprietario anche questa volta. La seconda asta, invece, riguardava l’impianto produttivo di via Mercatelli Maglio, messo in vendita per la prima volta proprio il 30 luglio alla cifra di 490 mila euro, senza però aver trovato un compratore.

Un’altra asta si era svolta lo scorso maggio per vendere una cava a Spilimbergo (Pordenone), del valore di 2 milioni e 270 mila euro, per la quale verrà emesso un nuovo bando a settembre.

La Ghiaia di Colfosco venne fondata nel 1962 dalla famiglia Montesel nell’omonima frazione del Comune di Susegana, raggiungendo ben presto grosse dimensioni: nel 2009 il gruppo contava 15 diverse società che spaziavano dagli inerti alle demolizioni, passando per tutta la filiera dell’edilizia, 80 milioni di fatturato, 330 dipendenti e un parco mezzi di circa 370 unità.

Non riuscendo però a resistere alla crisi del mercato immobiliare, fallì il 4 giugno 2014, per quanto l’ex amministratore delegato Daniele Montesel, figlio del fondatore Giorgio Montesel, abbia sempre ribadito che, nonostante la dichiarazione di fallimento del tribunale, i presupposti per continuare ad operare ci sarebbero stati tutti.

(Fonte: Edoardo Munari © Qdpnews.it).
(Foto: www.quarryandconstructionweb.it). 
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