Il presidente Luca Zaia non ha nascosto la sua preoccupazione per il ritorno alla didattica in presenza al 100% dal prossimo 26 aprile.
“Abbiamo 2.700 mezzi schierati per un’apertura con il 50% in Dad e 50% di coefficiente di riempimento degli autobus – ha affermato Zaia – Ci vogliono 2.700 mezzi, che fanno 24 mila corse al giorno, ai quali abbiamo dovuto aggiungere 500 mezzi dei privati e 230 assunzioni degli steward a terra per riuscire a malapena a gestire il 50% del coefficiente di riempimento degli autobus”.
Portando la didattica al 100% e mantenendo gli autobus semivuoti, per il governatore del Veneto bisognerebbe come minimo raddoppiare la dotazione dei mezzi di trasporto che comunque non sarebbero a disposizione sul mercato.
Zaia ha detto che martedì prossimo non vuole sentirsi dire che gli autobus sono pieni e spera che il governo lavori anche per risolvere questo problema.
Il governatore del Veneto ha spiegato che, per intervenire su questa criticità, due possono essere le soluzioni: ridurre la presenza a scuola e quindi non aprire al 100% o renderla facoltativa con il sistema misto (i genitori decidono se mandare a scuola i ragazzi oppure no).
Continuano a calare le terapie intensive e i ricoveri in area non critica per Covid in Veneto (in questa fase dell’infezione, il rapporto ricoverati/terapie intensive è di 5,5 persone in area non critica e una persona in terapia intensiva).
Gli attuali ingressi in terapia intensiva sono legati a precedenti ricoveri e per il presidente Luca Zaia in questa fase la situazione sanitaria sta scontando quello che è successo durante le vacanze pasquali.
Il presidente ha ripetuto che è importante non abbassare la guardia e continuare a rispettare le regole per il contrasto al Coronavirus.
Zaia ha spiegato che in Veneto è stata praticamente chiusa la partita delle vaccinazioni contro il Covid per gli over 80 mentre si prosegue con i soggetti fragili e con i vulnerabili.
È stato introdotto il criterio della forzatura del sistema per la prenotazione delle vaccinazioni nel caso in cui il programma non dovesse riconoscere il codice fiscale del cittadino che cerca di effettuare la prenotazione (il cittadino si presenterà con la sua dichiarazione al punto vaccinale).
Il nuovo obiettivo è quello di chiudere gli ultrasettantenni (495 mila persone), molti dei quali sono anche fragili, e con la fornitura di lunedì 26 aprile dovrebbero arrivare in Veneto 50 mila vaccini Pfizer in più (circa 170 mila Pfizer in totale).
La potenzialità minima di vaccinazione per il Veneto è di 30 mila vaccini al giorno ma, con l’aiuto dei medici di base e delle farmacie, si può fare molto di più.
Rispetto alle cure con gli anticorpi monoclonali, invece, il Veneto è la prima Regione d’Italia per questa terapia.
Gli anticorpi monoclonali si possono somministrare a pazienti che hanno sviluppato da poco la malattia e hanno fattori di rischio che possono portare a un’evoluzione grave.
Dal monitoraggio effettuato dalla Regione Veneto, emerge che i pazienti stanno rispondendo tutti molto bene alla cura, e che la malattia non ha avuto peggioramenti.
Questi i dati di oggi, lunedì 19 aprile 2021, sull’emergenza Coronavirus nella Regione Veneto: 4.838.936 tamponi molecolari, 4.141.383 test rapidi, 10.786 tamponi nelle ultime 24 ore, 497 positivi intercettati nelle ultime 24 ore, 401.947 positivi intercettati in Veneto dall’inizio dell’emergenza sanitaria, 26.522 positivi in questo momento, 1.759 ricoverati totali per Covid (7 in meno di ieri) di cui 264 terapie intensive Covid (una in più di ieri) e 1.495 ricoverati in area non critica (8 in meno di ieri), 274 pazienti non Covid in terapia intensiva, 11.111 morti in totale (7 morti in più di ieri) e 19.655 pazienti dimessi dagli ospedali.
La percentuale dei positivi al Covid sui tamponi effettuati è del 4,61%.
(Foto: archivio Qdpnews.it).
#Qdpnews.it