Non c’è stata soltanto la didattica a distanza, o Dad, a caratterizzare questo lungo periodo di emergenza sanitaria vissuto dai giovani.
Anche la Chiesa si è dovuta adeguare al momento e, non potendo organizzare incontri in persona, si è dovuta rivolgere alle nuove tecnologie.
Molto note sono le messe trasmesse in streaming, anche a Montebelluna, ma anche l’insegnamento delle dottrine religiose ha subito dei cambiamenti. È il caso del catechismo, preparatorio ai sacramenti della Prima Comunione e della Cresima, ma anche delle attività oratoriali rivolte ai ragazzi.
A coordinare quello che potremmo definire con l’acronimo Cad (da non confondersi con il disegno tecnico computerizzato), cioè catechismo a distanza, a Montebelluna è stato don Giacomo Presti, coadiuvato da Mara Cuscito, catechista del gruppo di prima media, e da Beatrice Dal Zotto, responsabile di Azione Cattolica dei gruppi Giovani e Giovanissimi.
Sono un’ottantina i giovani e giovanissimi, a Montebelluna, seguiti da Azione Cattolica, attraverso 12 educatori.
“Paradossalmente – dice Beatrice Dal Zotto – in questo periodo, il dialogo con le famiglie è stato maggiore. Quando si è potuto ci siamo anche incontrati di persona, in ogni caso abbiamo sempre rispettato le scelte dei ragazzi nel partecipare o meno alle attività proposte. Il distacco spesso ci ha maggiormente uniti”.
Sono una settantina i ragazzi di prima media che seguono il catechismo e circa duecento si stanno preparando ai sacramenti.
Tra circa un mese ci saranno le Prime Comunioni, poi le Cresime.
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