Eternit sulle coperture delle ex fornaci Tomasi (nella foto): a denunciare e segnalare la cosa sono stati i consiglieri del Movimento 5 Stelle Massimo Bellotto e Alberto Ferraresi, i quali, in un’interpellanza, hanno chiesto all’amministrazione di mettere in sicurezza il complesso per salvaguardare la salute pubblica e si sono interrogati sulle misure adottate dal Comune con i privati.
Rispetto a tale questione il sindaco Fabio Chies ha dichiarato: “Sono in corso le verifiche nell’area e successivamente verrà inviato ai proprietari l’obbligo di smantellare l’eternit dalle coperture”.
L’eternit è un fibrocemento a base di amianto, brevettato nel 1901 e usato per la sua elevata resistenza nell’edilizia, a partire dagli anni Trenta. Dagli anni Sessanta è iniziata a diffondersi la consapevolezza di quanto la polvere di amianto generata dai tetti possa essere cancerogena, ma solo dal 1992 ne è vietata la commercializzazione e produzione in Italia.
Le Fosse Tomasi, all’interno delle quali si trovano le fornaci, sono situate tra via Giacomo Matteotti e viale Italia, lungo la statale 13 Pontebbana.
In una valutazione tecnica formulata dalla Regione Veneto nel 2016, ne è riportata in breve la storia: “Si tratta di un’area di archeologia industriale, dove fin dal 1908 prosperò l’azienda che rifornì di mattoni le piccole aziende edili e le famiglie della zona che si costruivano casa. Sempre nel sito della ex fornace esistevano delle fosse, create artificialmente per prelevarvi l’argilla. Ora ne è rimasta una, in quanto le altre sono state riempite con le ceneri dell’inceneritore comunale. Anche la grande cava posta a sud dell’area e a nord della SS 13 è stata riempita di rifiuti verso la seconda metà degli anni Ottanta. La stessa è stata comunque recentemente messa in sicurezza e si presenta all’attualità come una piccola collina verde”.
“Ora, da diversi anni – conclude il breve escursus – l’attività di cava è dismessa, come pure la lavorazione e conseguentemente i fabbricati, che sono in parte crollati e fatiscenti e dei quali rimane solo una delle due ciminiere e alcuni edifici originariamente destinati ad essiccatoio e altro”.
(Fonte: Arianna Ceschin © Qdpnews.it).
(Foto: Movimento 5 Stelle di Conegliano).
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