Anche il multisala Cinergia di Conegliano è stato tra i protagonisti del progetto fotografico “Vuoto”, ideato dal fotografo Colin Dutton, per dare voce al silenzio che anima i luoghi di cultura come teatri, musei, gallerie e cinema, chiusi a causa della pandemia.
Il progetto ha richiesto all’incirca quattro mesi per la sua realizzazione e, oltre al Cinergia, ha coinvolto vari luoghi del territorio tra Conegliano, Vittorio Veneto e Treviso, fino a Sacile, come ad esempio la Fondazione Benetton, il multisala Corso e il teatro comunale “Mario Del Monaco” di Treviso e il teatro Zancanaro di Sacile.
L’idea è partita dallo stesso Colin Dutton, fotografo londinese trasferitosi in Italia nel 2002 che, oggi, si definisce “angloveneto”: specializzato in fotografia di interni, nella realizzazione di immagini per aziende e agenzie di pubblicità, a partire da quest’anno ha iniziato a ricoprire il ruolo di direttore artistico dell’associazione Venetofotografia di Treviso.
“L’obiettivo di questo progetto è stato quello di documentare, descrivere e raccontare la situazione vissuta dai vari luoghi di cultura. – ha spiegato Colin Dutton – Ho proposto questo compito all’associazione Venetofotografia, per poi mettermi in gioco io stesso“.
“Credo che, alla luce del periodo che stiamo vivendo, sia un progetto che ha un senso. – ha continuato – Quindi ho fatto una ricerca sui luoghi che avrei potuto immortalare, riuscendo ad averne l’accesso anche grazie alla collaborazione con le varie amministrazioni comunali“.
“Sono foto silenziose che danno voce al silenzio che è arrivato anche nella nostra vita. – ha aggiunto Colin Dutton – Ho poi proposto una selezione delle immagini che ho realizzato, per dare un’idea della situazione attuale dei luoghi di cultura. Poi, più avanti e quando ciò sarà possibile, l’idea è quella di realizzare una mostra”.
Le immagini sono disponibili sul sito web di Colin Dutton (www.colinduttonphotography.com) e trasmettono il desiderio di un ritorno alla normalità che da tanto tempo aleggia tra i luoghi di cultura chiusi al pubblico.
Come ha spiegato il fotografo londinese, questo progetto rientra in una serie di iniziative realizzate per raccontare questo senso di vuoto, vissuto dal mondo della cultura.
“Avevo pensato di estendere il progetto anche a luoghi situati a Venezia e Pordenone, ma la cosa risultava essere più complessa, – ha concluso Colin Dutton – e, in sostanza, avevo detto tutto quello che avevo da dire”.
(Foto: Cinergia).
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