“Il malcontento c’è. Ma tutti sono speranzosi che la zona gialla venga al più presto istituita così che bar e ristoranti possano regolarmente riaprire”.
Antonella Secchi, direttrice di Ascom Vittorio Veneto, non nasconde le difficoltà che i suoi associati, pubblici esercenti e negozianti, stanno affrontando a causa delle restrizioni imposte dalla pandemia.
“Al momento – prosegue – tra i nostri associati nessuno è giunto alla decisione di chiudere. Registriamo invece dei passaggi di gestione, soprattutto nel campo dei pubblici esercizi, attività che destano sempre molto interesse”.
È il caso dello storico bar Ventennale di Serravalle, chiuso come molti altri locali cittadini che hanno preferito non fare l’asporto con le zone rossa e arancione: potrebbe riaprire con la nuova gestione, sempre che le pratiche burocratiche siano ultimate, non appena tornerà la zona gialla.
“Alcuni locali sono in questo momento chiusi perché hanno ritenuto non opportuno fare l’asporto – prosegue Secchi – Quanto ai ristori del Governo, attendiamo il nuovo decreto sostegni”. Tra il 2020 e il 2021 bar e ristoranti sono rimasti chiusi per circa 200 giorni.
A Serravalle, oltre al Covid ci si è messa, da una settimana, anche la chiusura di via da Camino a rendere più difficile la vita dei negozianti: “All’inizio non sono mancati i malumori – testimonia la direttrice di Ascom – soprattutto per una cartellonistica poco chiara, ora modificata. Via Martiri della Libertà e via Casoni sono percorribili e le attività di Serravalle regolarmente aperte”.
(Foto: Archivio Qdpnews.it).
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