Ogni due anni, la Giornata Mondiale della Migrazione dei Pesci ci invita a riflettere sullo straordinario viaggio dei pesci migratori e sull’indispensabile ruolo che essi svolgono negli ecosistemi acquatici. L’edizione 2024, celebrata sotto il tema “Free Flow”, ha unito persone da ogni parte del mondo con un obiettivo comune: promuovere la consapevolezza sull’importanza dei fiumi liberi da ostacoli e sulla necessità di proteggerli affinché i pesci possano continuare le loro rotte migratorie naturali. Questa connessione tra pesci, fiumi e comunità umane è al centro della missione della World Fish Migration Foundation.
I pesci migratori non sono soltanto elementi fondamentali delle catene alimentari acquatiche: essi collegano mari, fiumi e territori, sostenendo la biodiversità e i mezzi di sussistenza di milioni di persone. Tuttavia, il loro futuro è sempre più minacciato. Secondo il recente Living Planet Index, tra il 1970 e il 2020 le popolazioni di pesci migratori d’acqua dolce hanno subito un crollo medio dell’81%. A pesare maggiormente sono la frammentazione dei fiumi causata da dighe e sbarramenti, la perdita di habitat, l’inquinamento, la pesca eccessiva e gli impatti crescenti del cambiamento climatico. Ma non tutto è perduto: esempi virtuosi dimostrano che con sforzi coordinati e politiche efficaci è possibile invertire la rotta. In Europa, ad esempio, nel solo 2023 sono stati rimossi 487 ostacoli fluviali, un record assoluto.
Il cuore della Giornata Mondiale della Migrazione dei Pesci 2024 ha pulsato in eventi sparsi in oltre 70 paesi, da crociere educative in Croazia a seminari tecnici in Lussemburgo, da laboratori scolastici in Mongolia a rilasci simbolici di storioni e anguille negli Stati Uniti e in Brasile. Più di 300 eventi e 1000 organizzazioni hanno dato vita a questa celebrazione globale, coinvolgendo oltre 45.000 persone direttamente e raggiungendone virtualmente più di un milione. Le attività sono state le più varie: spettacoli teatrali, mostre d’arte, festival comunitari, proiezioni di documentari, competizioni sportive, eventi scientifici partecipativi, attività di ripristino ambientale e pulizia dei fiumi. Ogni iniziativa ha rappresentato un piccolo passo verso la costruzione di una cultura del rispetto e della protezione dei corsi d’acqua.
Simbolo di questa edizione è stato il “Happy Fish”, un pesce sorridente che ha viaggiato per il mondo per ricordarci che quando i fiumi scorrono liberi, anche la vita prospera. Accanto a lui, gli “Happy Fish Athletes” hanno percorso centinaia di chilometri a piedi, in bici, in kayak o a nuoto, per emulare le distanze percorse dai pesci migratori, trasformando l’attività fisica in uno strumento di sensibilizzazione.
Questa giornata non è soltanto una celebrazione, ma un richiamo all’azione. Conoscere le migrazioni dei pesci significa comprendere il funzionamento di interi ecosistemi. Immaginare fiumi liberi significa sognare un futuro più sostenibile. Agire per proteggerli significa prendersi cura della biodiversità, dell’acqua e, in fondo, anche di noi stessi. Mentre guardiamo al 2026, prossima edizione di questa importante ricorrenza, portiamo con noi l’energia positiva del “Free Flow”, consapevoli che ogni diga rimossa, ogni fiume ripristinato, ogni persona sensibilizzata è un passo concreto verso un mondo in cui i pesci possano migrare liberamente e i fiumi tornare a vivere.
(Autore: Paola Peresin)
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