Due defezioni “di peso” a poca distanza l’una dall’altra. E sempre nella stessa direzione: dalla Lega, abbandonata, verso la nuova “terra promessa” di Fratelli d’Italia.
Continuano i movimenti, tutti interni al Centrodestra, in vista della prossime elezioni regionali. A maggior ragione ora, dopo lo stop definitivo al terzo mandato per il presidente Luca Zaia.
Prima il consigliere regionale veronese Marco Andreoli, anche presidente della Commissione Agricoltura proprio in Consiglio regionale, che ha lasciato perché “la Lega negli ultimi anni è cambiata molto e non mi riconoscevo più” e anche perché – questa seconda motivazione un po’ più sanguinosa per il Carroccio locale – “riconosco al Governo Meloni il merito di essere l’unico Governo che ha portato avanti seriamente la riforma dell’Autonomia, a cui in Veneto teniamo molto”.
Poi ieri, domenica, sempre con direzione Fratelli d’Italia, l’annuncio dell’altro “cambio di casacca”, tutto trevigiano quest’ultimo. A cambiare stavolta è stata la consigliera regionale Silvia Rizzotto, che ha lasciato la lista Zaia Presidente per unirsi al Gruppo consiliare regionale di FdI. Con parole, anche queste, non proprio concilianti: “La Lega, ormai da tempo, ha deciso di abbandonare i suoi valori...”, ha dichiarato l’ex sindaca di Altivole.
E in casa Lega, ora, si teme un “effetto domino”? Non sembra, almeno ufficialmente: “Erano due situazioni che conoscevo già da almeno un mese e di cui avevo messo al corrente il partito, era solo questione di tempo – spiega il presidente dell’intergruppo Lega-Liga Veneta in consiglio regionale, Alberto Villanova -. Non siamo preoccupati, anche noi abbiamo diversi amministratori locali che si stanno avvicinando. Ci sta, in vista delle elezioni è normale che qualcuno cerchi altre strade, apparentemente più facili…”.
La stoccata sui valori della Lega che, stando ai due “transfughi” sarebbero cambiati, però resta: “I nostri valori sono sempre gli stessi, in primis l’Autonomia – ribadisce Villanova – Quelli che ci hanno portato in Consiglio regionale. Prendiamo atto delle decisioni altrui, magari dettate anche da esigenze personali, ma meglio non accampare scuse per risultare più credibili”.
E sull’unità del Centrodestra alle prossime Regionali, anche alla luce di queste “turbolenze” interne, continuate a rimanere ottimisti? “Sì, ma come stiamo dicendo ormai da tempo, a condizione che la guida resti alla Lega, per dare continuità alla buona amministrazione portata avanti sin qui durante i mandati del presidente Zaia. Per noi questa resta la ‘linea del Piave’, una battaglia identitaria”.
(Autore: Alessandro Lanza)
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