Nella giornata conclusiva del Vinitaly 2025 si è tenuto il convegno “Il vino italiano nel mondo. Prospettive culturali, economiche e giuridiche”, promosso dall’Accademia Italiana della Vite e del Vino in collaborazione con i Carabinieri Forestali, ambientali e Agroalimentari (C.U.F.F.A).
Nella cornice della Sala Rossini, al Centro Congressi Arena di Veronafiere, si sono alternate voci di alto profilo per discutere non solo dello stato attuale del comparto vitivinicolo, ma soprattutto delle sue prospettive future, con uno sguardo verso gli anni 2040 e 2050.
“Questo convegno – ha dichiarato l’avvocato Danilo Riponti, giurista e membro dell’accademia italiana della vite e del vino – nasce da una tradizione ultradecennale di collaborazione tra l’Accademia e l’Arma dei Carabinieri. Non parleremo solo di vino, ma lo faremo con un approccio diverso, più ampio, più profondo. Certo tratteremo anche di dazi, ma in un’ottica meno settoriale e più globale. Siamo convinti che il vino italiano saprà affrontare le sfide e superare le criticità che ci attendono nei prossimi decenni”.
Dopo i saluti istituzionali del presidente di Veronafiere Federico Bricolo, del vicepresidente emerito della Corte Costituzionale Giulio Prosperetti, del generale Fabrizio Parrulli (ComandanteC.U.F.F.A) del presidente dell’Accademia Rosario Di Lorenzo e del presidente dell’Accademia Nazionale di Agricoltura Giorgio Cantelli Forti, è stata la volta degli interventi tecnici e culturali.


Tra questi, il contributo del magistrato Stefano Amore e quello del Colonnello Amedeo De Franceschi, che ha messo in luce l’impegno delle forze dell’ordine nella tutela delle eccellenze italiane contro il fenomeno dell’Italian Sounding e delle contraffazioni alimentari: “Da 15 anni – ha spiegato De Franceschi – con l’operazione OPSON (dal greco “cibo”), abbiamo promosso e sensibilizzato Europol e Interpol sulla necessità di una cooperazione internazionale, sia sotto il profilo di polizia che amministrativo. La nostra strategia si basa sulla difesa delle produzioni DOP e IGP, approfittando della normativa europea che da trent’anni le tutela. Con questa rete, i Paesi aderenti si scambiano informazioni e competenze, e possono partecipare anche i portatori di interesse”.
Il colonnello ha portato anche un esempio concreto: “Anni fa il Prosecco veniva servito alla spina nel Regno Unito, ma grazie al nostro intervento e alla collaborazione con il consorzio di tutela, siamo riusciti a far rimuovere questa pratica dal mercato. È solo una delle tante iniziative che portiamo avanti per proteggere il nostro patrimonio vitivinicolo e agroalimentare”.
Tra gli altri relatori anche l’imprenditrice agricola Donatella Cinelli Colombini e il docente dell’Università di Verona Davide Gaeta, che hanno arricchito il dibattito con prospettive economiche, culturali e di marketing internazionale. “Il vino è in un momento di grande complessità – conclude Cinelli Colombini – il trend del turismo legato al vino è invece in grande crescita, basta pensare che il turismo in generale cresce del 4% quello legato all’enogastronomia del 13%.


Assente per impegni istituzionali legati alla visita dei Reali d’Inghilterra in Italia, l’onorevole Eliana Longi, membro della Commissione bicamerale per la tutela degli illeciti ambientali e agroalimentari, ha comunque fatto pervenire il proprio sostegno all’iniziativa.
(Autore: Simone Masetto)
(Foto e video: Simone Masetto)
(Articolo, foto e video di proprietà di Dplay Srl)
#Qdpnews.it riproduzione riservata