Corsi di formazione “fantasma” con fondi Pnrr, denunciati tre imprenditori

Nell’àmbito delle attività investigative orientate alla tutela del bilancio dello Stato e dell’Unione europea, le Fiamme Gialle del Comando provinciale di Treviso hanno accertato che tre imprese della Marca hanno falsamente documentato la realizzazione di corsi di formazione in favore del personale dipendente, finanziati con fondi Pnrr (Piano Nazionale Industria 4.0), compensandoli con debiti contributivi e imposte.

Una di queste imprese avrebbe anche contabilizzato fatture di costo per servizi mai effettivamente fruiti.

Dai controlli della Guardia di Finanza è emerso che le tre società avevano aderito al piano che prevede misure per far acquisire alle imprese competitività grazie alla digitalizzazione dei processi di lavoro e alla valorizzazione dei lavoratori tramite la formazione di competenze adeguate, utilizzando, negli anni dal 2020 al 2022, crediti d’imposta per oltre 500 mila euro, a fronte di investimenti in attività formativa di fatto mai realizzati, utilizzati in compensazione per il pagamento di imposte dovute, anche locali, contributi previdenziali e assistenziali, ritenute da lavoro dipendente e imposta sostitutiva su TFR.

In particolare, dagli approfondimenti complessivamente svolti, consistiti nell’audizione dei dipendenti, nel riscontro degli orari di presenza al lavoro che non erano compatibili con i registri delle presenze, dell’autenticità delle firme attestanti la frequenza e nella verifica dell’effettiva competenza del docente che avrebbe dovuto svolgere questi corsi, è emerso che i lavoratori non avrebbero mai frequentato alcuna attività formativa.

In un caso è anche emerso che, in seguito all’avvio delle attività ispettive da parte dei Finanzieri, il legale rappresentante della società controllata ha fornito specifiche indicazioni ai suoi dipendenti – sia verbalmente sia attraverso la predisposizione di un vero e proprio vademecum – per “suggerire” le risposte da fornire ai militari della Guardia di Finanza.

Poiché gli oneri per l’organizzazione di detti corsi sono interamente sostenuti dallo Stato, che riconosce alle imprese che li abbiano svolti un credito d’imposta corrispondente al costo della formazione, da utilizzare per l’abbattimento dei propri debiti tributari, i rappresentanti legali delle tre società sono stati a vario titolo denunciati all’Autorità giudiziaria per i reati di indebita compensazione, dichiarazione fraudolenta mediante l’uso di fatture per operazioni inesistenti ed esibizione di documenti falsi all’Amministrazione finanziaria.

L’attività di servizio testimonia il ruolo centrale della Guardia di Finanza nel contrasto all’evasione fiscale in tutte le sue declinazioni, con particolare riferimento ai circuiti fraudolenti connessi alle indebite compensazioni e agli altri illeciti sulla circolazione dei crediti d’imposta fittizi, finalizzato a garantire la corretta destinazione delle ingenti risorse pubbliche stanziate a sostegno delle imprese e delle famiglie.

(Autore: Redazione di Qdpnews.it)
(Foto: Guardia di Finanza)
(Articolo di proprietà di Dplay Srl)
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