Personale sanitario dotato di Bodycam: è stato lanciato in Veneto il progetto innovativo per rendere più sicuro il lavoro di medici e infermieri. “Dotiamo il personale di nuovi strumenti tecnologici per chiedere aiuto in caso di aggressione – conferma il governatore del Veneto Luca Zaia -: apparecchiature all’avanguardia, per la prima volta sperimentate su larga scala nella sanità pubblica. Vogliamo dare risposte concrete a un’escalation preoccupante: chi usa violenza deve essere individuato e perseguito con forza”.


È la “manovra antiviolenza” presentata oggi a Venezia nel corso di un punto stampa dal presidente Zaia insieme all’Assessore alla Sanità, Manuela Lanzarin, al Direttore Generale della Sanità e Sociale, Massimo Annicchiarico, e al Direttore generale dell’Ulss 4 Veneto Orientale (da dove partirà la sperimentazione) Stefano Filippi.
In aumento gli episodi di violenza verso gli operatori sanitari del Veneto, 2.595 dei quali solo nel 2024. Per questo motivo la Regione del Veneto ha deciso di adottare un vero e proprio piano per la prevenzione degli atti di violenza, introducendo strumenti tecnologici come braccialetti con allarme per il personale e, in via sperimentale nell’Ulss 4 Veneto Orientale, microcamere indossabili in grado di registrare immagini e audio delle aggressioni.
In Veneto l’escalation è preoccupante: 220 aggressioni nel 2020, 663 nel 2021, 883 nel 2022, 2.229 nel 2023 e 2.595 nel 2024.


“Serviva una risposta organica e di sistema, per la quale stimiamo di investire 4 milioni di euro per l’acquisto delle tecnologie necessarie – continua Zaia -. L’ospedale è un luogo aperto per definizione e non avremmo mai voluto dover attuare questa specie di “militarizzazione”, ma la difesa dei nostri sanitari è una priorità assoluta. Serve anche un supporto legislativo in sede penale, perché la sacralità di un ospedale non può essere messa in discussione per alcun motivo. E non ci fermeremo qui, perché stiamo già lavorando per integrare questi dispositivi con l’intelligenza artificiale, che sembra essere in grado di prevedere atteggiamenti aggressivi valutando la congruità dei movimenti di una persona”.
Lanzarin ha ricordato che già con le linee guida del 2022 sono stati formati 5 mila operatori, sottolineando che il tema è stringente, dato che il timore di essere vittima di violenza è tra le principali cause di dimissioni nella sanità pubblica.
(Autore: Simone Masetto)
(Foto: Regione Veneto)
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