Dopo che il Governo il 10 marzo 2017 aveva impugnato alla Corte Costituzionale la legge 1/2017 che prevedeva sanzioni da 600 a 3.600 euro per chi disturba o turba i cacciatori, perché ritenuta incostituzionale, ora arriva il responso della Corte Costituzionale che con la sentenza 148/2018 depositata mercoledì scorso annulla definitivamente la legge veneta.
Andrea Zanoni, consigliere regionale Pd e vice presidente della Commissione Ambiente ha dichiarato: “Sono estremamente felice di questo esito perché contro questa legge indecente, voluta da Berlato e promulgata da Zaia, ho condotto, sia nelle commissioni che in aula, una strenua battaglia provvedendo ad inviare, dopo la sua approvazione, una nota al Governo affinché la impugnasse. Questo è un sonoro ceffone a Zaia e Berlato che continuano a promulgare e proporre leggi indecenti e incostituzionali”.
“Questa bocciatura era nell’aria perché era chiaro dall’arringa del relatore, il giudice Giancarlo Coraggio, del 5 giugno scorso, nell’udienza pubblica alla quale ho voluto essere presente a Roma, che questa norma era ritenuta incostituzionale e perciò da cassare. Come può una regione civile pensare che sia legittimo far sanzionare un libero cittadino che vuole difendersi con la sola protesta e con le sole parole, dalla prepotenza di un cacciatore armato fino ai denti che gli spara sotto casa, addirittura con una multa di 3.600 euro?”.
“Berlato sarà ormai alla disperazione – ha continuato Zanoni – prima la bocciatura da parte dei sindaci del Parco Colli della sua norma taglia parco, poi la bocciatura della Corte Costituzionale della legge regionale 18/2016 su nomadismo venatorio, caccia al Cormorano, deroghe all’opzione di caccia, caccia da natante, consigli direttivi dei Comprensori alpini, adesso la legge regionale 1/2017 sulle sanzioni da 3.600 euro ai cittadini veneti che disturbano o turbano i cacciatori. Berlato nel tempo non fa altro che collezionare sonore e continue bocciature per incostituzionalità delle sue fantasiose e indecenti leggi”.
“Chissà che Berlato decida finalmente di mettersi a studiare quanto meno l’abc del diritto e soprattutto la Costituzione – ha aggiunto il consigliere del Pd – Sarebbe il caso che Berlato si dedicasse all’ippica, forse lì otterrebbe maggiori successi dato che finora a vantaggio dei sui sostenitori, i cacciatori veneti in deroga, è riuscito solo a far cambiare il loro menu: da polenta e ‘osei’ come i fringuelli a polenta e nutrie, l’unica legge che non gli hanno bocciato”.
“Zaia poi dovrebbe farla finita una buona volta di promulgare e assecondare queste leggine nate già morte dato che poi, nella pratica, le bizzarre manie legislative inconcludenti di Berlato si traducono in un esborso certo di denaro dalle tasche dei cittadini: basti pensare alle ore di dibattito delle commissioni, del Consiglio, le ore di lavoro degli uffici regionali, i costi da sostenere per i contenziosi in sede costituzionale, quando in Veneto sul tavolo di lavoro ci sono problematiche di gravissimo rilievo che giacciono da mesi”.
“Questa è una vittoria dei cittadini onesti e rispettosi della legalità – chiude Zanoni – una vittoria delle associazioni che hanno scritto al Governo contro la legge come Lac, Lav, Enpa, Legambiente, Lipu, Wwf, Grig, Iams, e di quelle che assieme alle prime hanno manifestato ripetutamente e tenacemente a Venezia come Oipa, Uepa, Liberi Tutti, Cpv, Meta nonché di tutti quei cittadini che hanno manifestato e scritto email di protesta”.
(Fonte: www.andreazanoni.it).
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