Pieve di Soligo, nove Comuni citano in giudizio Asco Holding: “Il cda reca danno ai nostri interessi”

Pieve Asco sede

Nove Comuni trevigiani hanno citato in giudizio Asco Holding, la società partecipata con sede a Pieve di Soligo che controlla il Gruppo Ascopiave, colosso del gas quotato in borsa, nella quale siedono 91 Comuni della Marca Trevigiana.

Ad aver aderito all’iniziativa giudiziaria del Comune di Spresiano, depositata al tribunale civile di Venezia martedì 10 luglio 2018, sono i sindaci di Cison di Valmarino, Giavera del Montello, Mareno di Piave, Pieve di Soligo, San Zenone degli Ezzelini, Santa Lucia di Piave, Segusino e Trevignano. Essi detengono il 10,99% delle quote societarie.

La motivazione dell’azione legale, affidata a Mario Bertolissi, avvocato costituzionalista che sta seguendo il percorso dell’autonomia veneta, è la seguente: “Accertare la violazione dei doveri degli amministratori del consiglio di amministrazione di Asco Holding e, quindi, le gravi irregolarità commesse nella gestione della stessa, con il fondato sospetto che sia stato arrecato danno al patrimonio societario ed agli interessi dei Comuni soci”.

La vicenda ha inizio quasi due anni fa con la riforma della Pubblica amministrazione, in vigore dal 23 settembre 2016, che ha imposto ai Comuni di “svincolarsi” dalle società partecipate con un numero di amministratori superiore a quello dei dipendenti e che non perseguano finalità in linea con quelle istituzionali.

Nella fattispecie prevista dalla legge Madia era ricaduta anche Asco Holding spa, ecco perché i Comuni soci avevano dovuto scegliere tra diverse alternative, tra le quali la fusione della holding con Ascopiave oppure in Asco Tlc (fornitrice della fibra ottica).

Il Comune di Segusino aveva espresso la propria disponibilità ad entrambe le soluzioni, mentre Cison di Valmarino, Giavera del Montello, Mareno di Piave, Pieve di Soligo, Santa Lucia di Piave, Spresiano e Trevignano avevano proposto la fusione con Ascopiave. La maggioranza dei Comuni soci aveva poi optato per Asco Tlc, solo che l’operazione è stata fermata dal ricorso vinto al Tar da Plavisgas, che riunisce i soci privati presenti in Asco Holding, con l’ 8,61% delle quote.

A spiegare le motivazioni dell’azione legale dei nove Comuni dissidenti è il sindaco di Spresiano, Marco Della Pietra: “Come soci di minoranza riteniamo che i nostri diritti siano stati ripetutamente violati dal consiglio d’amministrazione di Asco Holding. Sia chiaro che noi non abbiamo mai chiesto l’adesione alla nostra linea, ma un confronto o soluzioni concrete. Il consiglio, invece, ha sempre proseguito sulla sua strada senza accettare alcuna proposta. Per questo, come da nostro diritto, nel 2017 e nel 2018 abbiamo fatto tre richieste di convocazione straordinaria dell’assemblea, ma non c’è mai stata data possibilità di confronto. Infatti, la prima assemblea è stata convocata dopo due mesi, in altre occasioni il nostro ordine del giorno è stato rinviato o non discusso”.

Della Pietra ha poi proseguito: “Ci riteniamo lesi da persone che non sono all’altezza del loro ruolo e che stanno facendo perdere valore alla società e ai Comuni soci. Con questa nostra azione giudiziaria, perciò, non desideriamo rovinare Asco Holding ma vogliamo tutelare i nostri diritti di soci e di sindaci sia per rispetto verso i nostri cittadini sia in caso di future responsabilità penali per aver appoggiato una società responsabile di gravi irregolarità gestionali”.

“Non da ultimo – ha concluso Della Pietra – la linea intrapresa dal consiglio d’amministrazione di Asco Holding è contestata dagli stess avvocati che hanno sempre curato gli interessi della società. Sto parlando di legali di rilievo come Mario Bertolissi, Vittorio Domenichelli e Massimo Malvestio”.

(Fonte: Luca Nardi © Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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