“Il Veneto è ancora al centro di uno scandalo sul traffico illecito di rifiuti, l’unico a non accorgersi della gravità della situazione è il presidente Zaia, troppo distratto dal Prosecco e dai Giochi a Cortina”.
Così Andrea Zanoni (nella foto), consigliere regionale del Partito democratico, commenta l’operazione dei Carabinieri del Noe di ieri mattina, mercoledì 11 luglio, nelle province di Treviso, Padova e Venezia che ha portato al sequestro di una cava a Cison Valmarino (nella foto sotto) e di altri beni. Sono 17 le persone indagate, due quelle arrestate: amministratori e responsabili di impianti e società del ciclo dei rifiuti e di quello dei trasporti.
“Mi complimento con Carabinieri e magistratura per questa ennesima scoperta – dichiara Zanoni – Il traffico dei rifiuti rappresenta una vera e propria piaga per la nostra regione: il dossier Ecomafia di Legambiente ha ribadito come sia il settore ‘di punta’ per quanto riguarda i reati ambientali, rappresentando ormai un quarto del totale. E in Veneto sono sempre più frequenti gli incendi nei centri di gestione e trattamento, troppo spesso dolosi, un fenomeno che appare strettamente collegato”.
“Sodalizi criminali che agiscono indisturbati nella terra del Prosecco, nell’imbarazzante silenzio da parte della Regione e del governatore Zaia, solitamente pronto a intervenire e commentare qualsiasi cosa – prosegue Andrea Zanoni – Ma, più delle parole, servirebbero azioni concrete. Tuttavia anche il recente caso GenX che coinvolge la Miteni di Trissino, dimostra come la questione ambientale non sia al centro dei pensieri della Giunta: la comunicazione ad Arpav per i controlli è tre mesi dopo la segnalazione inviata dal Governo olandese a Palazzo Balbi”.
“Zaia – chiude Zanoni – non vede, o non vuol vedere, il marcio che c’è in Veneto, marcio che ha però conseguenze sulla salute dei suoi cittadini”.
(Fonte e foto: Andrea Zanoni).
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