Oggi si festeggia un compleanno speciale: il 1 aprile 1884 veniva aperta la stazione di Cornuda.
Una notizia che a fine ‘800 fu davvero importante per l’economia della zona: il collegamento fu essenziale per il trasporto delle merci, oltre che dei passeggeri, facilitando così anche lo sviluppo industriale e dell’indotto dell’area, che fino a quel tempo era solo agricola.
Quell’epoca segnò storicamente il passaggio della società e dell’economia del territorio circostante, che da agricolo passò ad industriale, e di conseguenza la classe sociale prevalente da contadina ad operaia.
I distretti produttivi nelle vicinanze, come il cementificio, i mobilifici dell’area del Piave e le acciaierie beneficiarono molto di questo importante collegamento. Per i primi anni la stazione fu il capolinea della tratta e successivamente la rete proseguì verso nord in direzione Belluno e Calalzo.
Grazie anche al magazzino ferroviario di cui era dotata, a cui poi si aggiunse un ulteriore scalo merci qualche centinaio di metri a nord, la stazione di Cornuda fu subito attrezzata per lo scarico dei carri ferroviari. Il flusso di transito nello scalo calò poi con il passare dei decenni fino alla chiusura definitiva avvenuta poco dopo il 2010.
“La Stazione di Cornuda è da sempre un punto di riferimento per i cittadini della nostra zona, con un bacino di utenza che va oltre i confini comunali e interessa anche parte del Quartier del Piave e della Pedemontana. Per numeri siamo il quinto scalo in Provincia – ha dichiarato il sindaco Claudio Sartor.
“Quest’anno la linea subirà dei cambiamenti epocali con la partenza dei cantieri per l’elettrificazione – precisa Sartor -, passaggio importante che denota un’attenzione diversa della Regione verso il trasporto ferroviario e che ci ripaga delle tante iniziative messe in atto come amministrazione locale per migliorare le condizioni della tratta”.
“La nostra speranza ora è quella di poter partire nei prossimi mesi anche con dei progetti di recupero urbanistico delle aree della stazione” conclude il sindaco di Cornuda.
(Foto: archivio storico Comune di Cornuda).
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