“Ricordatemi con un sorriso perché io ci sarò”. Così recita l’annuncio funebre di Gianfranco Caufin, il 50enne di Albaredo di Vedelago scomparso improvvisamente per un malore lo scorso 2 gennaio, mentre giocava a padel con alcuni colleghi di lavoro nei campi degli impianti sportivi di Loreggia.
Un momento di svago e divertimento che, purtroppo, si è trasformato in tragedia. L’uomo, originario di Vallà di Riese Pio X, socio dell’azienda 3DZ di Castelfranco Veneto, molto conosciuto nella sua comunità anche per l’impegno nel sociale, aveva detto agli amici di non sentirsi tanto bene e di doversi fermare un attimo. Poi è stramazzato a terra e, purtroppo, non si è più ripreso.
Caufin lascia la moglie Roberta, le figlie Giorgia e Ambra, e le sorelle Marica, Catia e Francesca. L’ultimo saluto all’imprenditore 50enne si terrà domani, sabato, alle 15, nella chiesa parrocchiale di Albaredo.
Tanti gli amici e i conoscenti che, colpiti dalla tragedia, hanno espresso in questi giorni il loro dolore per l’improvvisa scomparsa di Gianfranco. Tra questi, in particolare, l’ex sindaca di Vedelago, Cristina Andretta, che con Caufin e la sua famiglia aveva ed ha un rapporto speciale. E così ha voluto ricordare l’amico:
E’ passato solo qualche giorno dalla tua scomparsa Gian… la verità è che mi sembra impossibile, non è reale… è quello che penso, e con te dicevo sempre ciò che penso, e quindi ora non posso fare diversamente. Proprio adesso… abbiamo una montagna di cose da dire e una montagna di cose da fare. Ne avevamo anche già di programmate… non si smetteva mai di pensare a una nuova idea per far contente, prima di tutto le girl, poi le ‘meno ragazze’ che tu comunque chiamavi ‘giovani’ ossia Roberta ed io e poi, solo in fondo, anche voi, Tu e Mattia. Sempre per ultimi perché per te era importante prima la nostra felicità e dopo la vostra. Così eri Gian, mettevi al primo posto gli altri prima di tutto. Sempre pronto, disponibile, servizievole, non c’era una persona, che io conosca, che avesse qualcosa da dire su di te. E lo sai… a me ne arrivano di cose alle orecchie…La compagnia, stare in compagnia, stare bene insieme, per Te contavano le persone. Ma davvero tutte, vedevi qualcosa di buono in tutti. Ed eri attento a tutto in modo che tutti stessero sempre bene. Le tue passioni, lo sport, le passeggiate, la bici…la tua dedizione e professionalità verso il lavoro che raccontavi con entusiasmo e al tempo stesso serietà. Eri pronto per i consigli, sempre utili, sempre positivi per guardare oltre per andare più in là… che forza sei Gian, un punto di riferimento, un punto fermo, quella persona che se non ci fosse non si riuscirebbe a inventare di nuovo. Un papà incredibile e sempre presente, un marito rispettoso e attento ( questo lo lascio dire a Roby), un padrino per la nostra Bea di riferimento, un amico indimenticabile. Gian ti vogliamo un mondo di bene. Il tuo sorriso Gian non sarà mai dimenticato e lo porterò con me, lo porteremo con noi. Gian manchi, cavolo! Spero sempre di ricevere una tua risposta ai nostri messaggi…ma in testa lo so che non succederà ma nel cuore ti ascolterò…Te lo prometto Gian!”.
(Autore: Alessandro Lanza)
(Foto: Onoranze funebri Franchetto)
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