Tra stoffe e scampoli, Laura Bottega e la passione per il cosplay

Laura con uno dei suoi vestiti

Chi pensava che il cosplay, ovvero la pratica di indossare costumi che rappresentano personaggi di fumetti e videogame, fosse una passione e attività diffusa solamente nelle grandi città, dovrà ricredersi.

Laura Bottega racconta la sua passione per il cosplay

Refrontolo c’è chi da circa una decina d’anni porta avanti questa passione, realizzando a mano i costumi, tra scampoli e ritagli di stoffa: si tratta di Laura Bottega, classe 1991, di professione graphic designer, la quale negli anni ha perfezionato questa sua profonda passione.

L’angolo creativo di Laura

Entrando nella sua abitazione è possibile respirare in ogni angolo la dedizione con cui porta avanti questa attività, grazie alle numerose foto che la ritraggono nei panni di diversi personaggi, ma anche maschere e costumi, fino al suo angolo di lavoro, tra materiale vario e l’immancabile macchina da cucire. Passione che è possibile esplorare anche tramite la sua pagina Instagram: Burrovolo.

La stanza dei costumi

“Mi è sempre piaciuto il mondo del fantasy e poi le leggende di Refrontolo che mi raccontavano le nonne – ha raccontato Laura – Mi è sempre piaciuto anche il Carnevale, con i suoi costumi: è stato quindi un susseguirsi di cose che mi hanno portato fino a qua”.

“Ho iniziato andando al Carnevale di Venezia e, da lì, al mio primo Lucca Comics ‘in borghese’. Quindi mi sono detta: ‘Anch’io devo farlo’ – ha proseguito – L’anno dopo sono tornata e, nel frattempo, ho guardato diversi tutorial di cucito e trucco sul web”.

Laura mostra uno dei suoi costumi

“I personaggi a me più cari? Sicuramente la principessa giapponese Mononoke, che è il primo costume che ho fatto interamente da sola, ma anche la valchiria del videogioco ‘God of War’, con le ali da tre metri”, ha raccontato.Un impegno che l’ha portata alla finale nazionale 2019 del Lucca Comics e di Movieland, grazie alle parrucche e ai vestiti sempre più sofisticati realizzati nel tempo. Laura si è inoltre aggiudicata un set fotografico alla manifestazione “Il Volta”, allestita a Volta Mantovana.

Mi piace scegliere personaggi femminili forti, come ad esempio Giovanna D’Arco, o figure tipiche delle leggende nordiche – ha continuato – Ora mi piacerebbe rappresentare tutte figure storiche femminili: tra queste mi sono occupata già di Ofelia, di cui mi piace la sua innocenza, e della contessa sanguinaria (nota come Erzsébet Báthory o Elizabeth Bathory, ndr), contemporanea e conterranea del conte Dracula. Pare che si fosse macchiata dell’uccisione di diverse ragazze vergini, per poi farsi il bagno nel loro sangue: alcune fonti, però, sostengono che questa possa essere stata una montatura architettata ai suoi danni.

Laura nei panni di Giovanna D’Arco

Una volta rimasta vedova, infatti, la contessa divenne di fatto economicamente indipendente e questa sua ricchezza fece gola a molti: sembra che vennero inventate queste sue uccisioni, usate come motivazione per murarla viva nel suo stesso castello”.
Ma un occhio di riguardo Laura ce l’ha anche per i personaggi delle leggende locali, come “al mazaròl”.

La realizzazione dei costumi


Scampoli e stoffe riutilizzate, cartamodelli vari: sono gli strumenti utilizzati da Laura Bottega per le sue creazioni, così come lei stessa ha raccontato.
“Riciclo stoffe e ne ho una stanza piena: mi sono state regalate nel tempo o vecchi abiti. Poi alcune stoffe le acquisto: mi piace toccare con mano ciò che uso. Capita inoltre che compri qualcosa anche online – ha raccontato – Per le maschere uso molto anche il foam, ovvero un materiale termoformabile, che si incolla facilmente e non pesa. Proprio con il foam ho realizzato l’armatura di Giovanna D’Arco”.


Laura ha quindi spiegato come i costumi rientrino nella categoria ‘cosplay’, quando si cerca il materiale giusto per la rappresentazione fedele del personaggio, e ‘cosplay original’, nel momento in cui viene inventato un personaggio o comunque si tratta di una figura storica.
“Quandi si fa un personaggio original è più facile riciclare il materiale: in questo caso, rientra il mio costume di Giovanna D’Arco, di uno sciamano, di Kelpie (un cavallo acquatico) e di fatine varie (ho una predilezione per le leggende)”, ha aggiunto.


Un hobby che per Laura potrebbe diventare un futuro lavoro? “Su questo devo dire che sono indecisa: mi piace come hobby e, se fosse un lavoro, credo che mi sentirei molto vincolata – ha risposto – Mi piacerebbe lavorare in questo settore ma, essendo una cosa di nicchia, è possibile farlo di più all’estero”.

Una delle maschere create da Laura


“Mi piace creare costumi e andarci in giro – ha spiegato – In Italia il mondo del cosplay è ancora in fase ‘work in progress’ e vissuto come un gioco, mentre all’estero è diverso. Devo dire che nel tempo è aumentato l’interesse per le fiere: una delle mie preferite è la Festa dell’Unicorno, organizzata in luglio a Vinci, nell’antico borgo dove nacque Leonardo Da Vinci”.

(Autore: Arianna Ceschin)
(Foto: Arianna Ceschin e per gentile concessione di Laura Bottega)

(Video: Arianna Ceschin)
(Articolo, foto e video di proprietà di Dplay Srl)
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