Il punto sulla situazione e sulle attività svolte nel 2024 in materia di Protezione civile, ambiente e difesa del suolo. Con uno sguardo su tutti gli eventi avvenuti a livello regionale e con un focus specifico sul territorio bellunese.
E’ quello fatto ieri venerdì nella sede del Genio civile di Belluno dall’assessore regionale all’Ambiente e Protezione civile Gianpaolo Bottacin, che ha iniziato la sua ricognizione dal tema chiave del dissesto idrogeologico.
Dissesto idrogeologico
“Nel 2024 sono continuati sia gli interventi previsti dai programmi annuali delle strutture territoriali dei Geni Civili e dei Servizi forestali, che hanno pianificato lavori per 41 milioni di euro, ma anche interventi straordinari in attuazione di ordinanze e leggi speciali (67 milioni di euro), che portano a un totale complessivo di 108 milioni di euro – ha spiegato l’assessore – Avviati dai Geni Civili 166 interventi (16 nel Bellunese) per un importo complessivo di 37 milioni di euro (16,3 milioni nel Bellunese). Avviati dai Servizi Forestali 15 cantieri di grosse dimensioni per un valore di 14 milioni di euro (11 nel Bellunese per un importo complessivo di 13,2 milioni) e 10 progetti di prossima cantierizzazione per 5,4 milioni di euro (di cui nel Bellunese per 2,5 milioni). A questi si somma la programmazione del molteplici lavori di dimensioni inferiori, ma non meno importanti, di sistemazione idraulico forestale che per il 2024 ha riguardato ben 101 progettazioni per un valore di 21 milioni di euro (35 interventi nel Bellunese per un impegno economico di 5,4 milioni)”.
Facendo invece riferimento agli interventi di respiro sovra provinciale, proseguono i cantieri sui bacini di laminazione (10 cantieri completati su 23 in programma) e la pianificazione di ulteriori opere che andranno ad essere eseguite per la riduzione del rischio residuo. “Anche qui, a titolo di esempio, si possono citare i 49 milioni di euro ricevuti per nuove progettualità, che interesseranno 20 interventi – ha proseguito Bottacin – Da ricordare infine, oltre ai numeri già citati, 15 milioni di euro di interventi di diaframmatura per la messa in sicurezza del basso Piave”.
Aiuti ai Comuni
Sempre in tema di contrasto al dissesto idrogeologico nel 2024 sono stati messi a disposizione dei Comuni ulteriori 3 milioni scorrimento del bando dell’anno precedente, per un totale complessivo di 14,3 milioni di euro di contributi. Risorse che hanno permesso di finanziare 14 ulteriori interventi che si sommano ai 38 già finanziati nel 2023 (51 Comuni in totale).
“Anche nel corso del 2024 abbiamo dovuto fare conti in modo più marcato con gli effetti dei cambiamenti climatici, che hanno visto alternarsi periodi di grande siccità ad altri con precipitazioni molto Intense e in tempi ridotti in particolare durante il periodo primaverile ed estivo, che hanno portato alla necessità di realizzare molti interventi in somma urgenza – ha sottolineato ancora Bottacin – Nello specifico, per il solo evento meteo che tra il 15 maggio e il 4 giugno 2024 si è abbattuto su tutto il territorio, si sono resi necessari 36 interventi dei Geni Civili. dell’importo complessivo di oltre 16 milioni di euro.
Gli investimenti in opere di prevenzione
“Numeri alla mano, dal 2015 abbiamo investito 360 milioni di euro per la programmazione ordinaria nell’ambito delle progettazioni annuali, a cui si sommano oltre 1,7 miliardi di euro per interventi straordinari in attuazione di ordinanze e leggi speciali collegate al nostro Piano regionale di adattamento ai cambiamenti climatici – ha ricordato Bottacin – Risorse ulteriori e non scontate che hanno permesso non solo di ripristinare ma pure aumentare la resilienza territoriale. Un Piano dinamico, in costante aggiornamento, che vale quasi 4 miliardi di euro.
Opere fondamentali che ci hanno consentito di prevenire danni che sarebbero stati quattro volte superiori se non fossero state messe in campo. In tale ambito mi piace ricordare, ad esempio, i 2.527 cantieri collegati al post Vaia, tutti svolti senza alcun contenzioso giudiziario”.
Protezione civile e stati di crisi
Nel corso dell’anno il territorio regionale è stato colpito da numerosi eventi meteo avversi che hanno portato alla dichiarazione di 7 Stati di Crisi (10 con le estensioni), di cui 3 relativi anche al Bellunese, da parte del Presidente della Giunta.
E proprio a questo proposito, è notizia di ieri che il presidente della Regione, Luca Zaia, ha trasmesso alla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, al Ministro per la Protezione Civile Sebastiano (Nello) Musumeci e al Capo del Dipartimento di Protezione Civile nazionale Fabio Ciciliano, la documentazione integrativa alla comunicazione, già inviata a fine novembre, con la richiesta di riconoscimento dello stato di emergenza di rilievo nazionale per il maltempo che ha colpito le province di Treviso, Padova, Vicenza, Verona e città metropolitana di Venezia nei giorni 23-24 settembre.
“Solo per quanto riguarda il patrimonio pubblico abbiamo censito 40 milioni di euro di danni – ha evidenziato Zaia – I materiali integrativi sono stati inviati a seguito del sopralluogo congiunto con la Protezione Civile nazionale nelle zone maggiormente colpite che sono state quelle dei Colli Berici, Colli Euganei e Monti Lessini. Sono zone dove sono evidenti diffusi smottamenti e frane anche di rilievo”.
Limitatamente ai soli eventi accaduti tra il 15 e il 22 maggio il Consiglio dei Ministri ha però dichiarato lo Stato di Emergenza nazionale. “Un tema, questo, su cui il tavolo aperto per l’autonomia differenziata potrebbe portare novità positive – ha sottolineato Bottacin (vedi video) -. A fronte di ciò, la giunta regionale ha comunque ritenuto, in assenza di un intervento statale, di sostenere alcuni danni verificatisi durante l’anno. A tale scopo, con DOR 1483/24 sono stati stanziati 323mila euro a favore dei Comuni colpiti dagli eccezionali eventi atmosferici che si sono verificati tra il 26 febbraio e il 10 marzo 2024 e tra il 21 e il 26 giugno 2024″.
Attualmente le organizzazioni di Protezione civile presenti sul territorio e registrate all’Albo regionale sono 553. E 8,107 sono stati i volontari impiegati durante l’anno.
Contributi
Nel 2024 sono stati stanziati 270.000 euro per ulteriori attività collegate al volontariato e per gli interventi durante le emergenze. Sono stati garantiti 110.000 euro di rimborsi per le azioni svolte dai volontari e anche appositi stanziamenti per il delicato settore dell’antincendio boschivo (412.000 euro). Sempre nell’ambito AlB sono stati impegnati 2,1 milioni di euro per rafforzarne azioni e dotazioni (DGR 1466/24). Sono stati inoltre impegnati 1.248.000 euro per l’aggiornamento o la realizzazione dei piani comunali e intercomunali di Protezione Civile.
Anche quest’anno sono stati assegnati dall’Assessorato 300,000 euro per il Soccorso Alpino (che si sommano a quelli riservati dalla convenzione con la Sanità). Ai Vigili del Fuoco sono stati stanziati 350.000 euro in favore del Comando interregionale per le attività dei permanenti in Veneto, 210,000 euro per i Distaccamenti volontari e 40.000 euro per la formazione sempre dei volontari. Complessivamente nel 2024 oltre 6 milioni di euro di contributi per attività di Protezione Civile.
Poli logistici di Protezione civile
“Dopo un percorso che ha portato a un’identificazione di massima delle necessità territoriali,
abbiamo messo a disposizione 15 milioni di euro per implementare le strutture di Protezione Civile, in particolare attraverso la strutturazione di specifici Poli logistici avanzati tramite i
quali coordinare le attività del territorio – ha evidenziato Bottacin – Proprio nei giorni scorsi è stato emanato un avviso per le manifestazioni d’interesse (90 giorni) con le ipotesi progettuali”.
Scuola sicura Veneto
E’ proseguita anche nel 2024 l’attività di “Scuola Sicura Veneto”, una proposta lanciata nel
2016. “Attraverso quattordici tappe, sette in primavera e altrettante in autunno, abbiamo portato il format nelle scuole superiori del Veneto coinvolgendo 11mila studenti (quasi 50mila dal 2016)”, la soddisfazione dell’assessore.
Ambiente e rifiuti
Anche nel 2024 si è proseguito con molteplici azioni per l’implementazione del piano rifiuti regionale. “Come evidenziato anche dal rapporto sui rifiuti urbani 2023 di ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), pubblicato la scorsa settimana, ancora una volta il Veneto è leader nella raccolta dei rifiuti – ha rimarcato Bottacin – Ma l’aspetto importante è che oltre a restare in testa alle classifiche, I dati continuano ad essere pure sempre più performanti, in linea del resto con quanto previsto nel nostro ambizioso piano regionale attuativo 20-30”.
Un rapporto non solo che vede il Veneto in vetta nella classifica tra le Regioni, con il 77,7%, fronte di una media nazionale del 66,5%, ma mostra anche Treviso sul gradino più alto per quanto riguarda i territori provinciali, con un dato elevatissimo pari all’39,1%, e Belluno terza, con I’B5,8%, dato che si rivela altrettanto significativo vista la particolare morfologia del territorio. “Percentuali non casuali, ma che certificano l’eccellenza in un settore in cui da
anni lavoriamo in maniera puntuale con investimenti e scelte innovative”, ha chiosato l’assessore.
Gli investimenti nel servizio idrico integrato
Nel corso del 2024 sono state destinate ulteriori risorse economiche per la realizzazione di interventi infrastrutturali strategici per il servizio idrico integrato. In particolare 3.750.000,00 euro per la realizzazione di due lotti strategici relativi alla condotta di adduzione tra Piazzola sul Brenta e Vicenza Est (DGR 1056/24); 500mila derivanti dall’applicazione delle sanzioni regionali relative alle violazioni della normativa sulla tutela delle acque dall’inquinamento assegnate per la realizzazione di un primo lotto del secondo stralcio dei lavori di adeguamento dell’impianto di depurazione di Marisiga a servizio dell’agglomerato di Belluno; 150mila euro assegnati per la realizzazione di un intervento per l’eliminazione del sistema di trattamento semplificato degli scarichi fognari e Il miglioramento dalla qualità delle acque del lago del Centro Cadore. Con DGR 380/2024 si. è inoltre approvato uno Schema di Accordo di Programma tra il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, la Regione del Veneto e i Consigli di Bacino del Servizio Idrico Integrato interessati per l’utilizzo di risorse PNRR per 21 interventi dislocati su tutto il territorio regionale (38,5 milioni di euro tra cui 3 milioni per il Consiglio di Bacino Dolomia Bellunesi).
Anche nel 2024 è stato approvato un bando che ha assegnato contributi a sostegno dell’installazione di impianti di videosorveglianza presso i centri di raccolta e in particolari siti dei territori comunali al fine di prevenire il deposito incontrollato di rifiuti (DGR 421/24) con cui sono state finanziate 57 iniziative per un importo complessivo di 500mila euro. Sono stati portati a termine otto interventi di bonifica per una spesa complessiva che supera i 3 milioni di euro.
Specificità di Belluno
“In applicazione della mia L.R. 27/2020, prosegue l’importante percorso, con positivi riflessi per tutto il territorio regionale ma in maniera esponenziale per il Bellunese, dell’energia gratuita derivante da impianti idroelettrici o in alternativa della sua monetizzazione
Così Bottacin su quella che definisce una “svolta rivoluzionaria per il bilancio dell’ente provincia”.
“La Legge infatti prevede l’obbligo da parte dei titolari delle concessioni di grandi derivazioni di fornire annualmente e gratuitamente alla Regione energia elettrica o di garantire la monetizzazione dell’energia medesima – prosegue l’assessore – La Regione distribuisce dunque alle province venete energia gratuita ricevuta o i proventi derivanti dalla sua monetizzazione. Il valore di questa partita è mutevole a seconda del calcolo dei costi dell’energia prodotta. Annualmente parliamo comunque di circa 30 milioni di euro al territorio regionale, di cui 20 milioni di euro direttamente assegnati a Palazzo Piloni”.
Anche per il 2024 la ripartizione della percentuale di energia assegnata ai territori provinciali è stata in questi termini: 100% al territorio della Provincia di Belluno; 60% agli altri territori provinciali interessati (Treviso, Verona, Vicenza); 40% restante della quota di fornitura di energia gratuita relativa alle province diverse da Belluno da suddividere, in maniera perequativa, in queste percentuali: Padova 19,96, Rovigo 4,96, Treviso 18,89, Venezia 18,17, Verona 19,75, Vicenza 18,27.
(Autore: Alessandro Lanza)
(Foto e video: Alessandro Lanza)
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