É originario di Conegliano Daniel Canzian, lo chef 38enne che sarà il delegato italiano nello Jeunes Restaurateurs (JRE) Europa, associazione di giovani ristoratori con il desiderio di condividere il proprio talento e passione per il cibo con persone dagli interessi affini.
Persino il governatore del Veneto Luca Zaia si è complimentato con il giovane chef sulla sua pagina Facebook, valorizzandone il profilo professionale.
QDP. Cosa ha provato quando ha saputo dell’incarico allo JRE Europa?
DC. Mi sono sentito onorato e investito di una responsabilità importante che, tuttavia, non mi spaventa. Da tempo desidero impegnarmi per contribuire a un’evoluzione del concetto di collaborazione internazionale nel mondo della ristorazione e penso che questa sia un’occasione importante per farlo.
QDP. Quando ha iniziato la sua carriera? Ha mosso i suoi primi passi a Conegliano e ci lavora ancora?
DC. Si può dire che la mia “carriera” sia iniziata da bambino, quando imparavo i segreti della cucina da mia nonna, per poi proseguire senza sosta, perché la mia è una famiglia di ristoratori e ho avuto la fortuna di crescere in questo mondo sin da giovane. Dopo un periodo passato a fare esperienza nel ristorante di famiglia a Lignano, ho allargato i miei orizzonti lavorando al ristorante Dolada (due stelle Michelin), al ristorante Tivoli (una stella Michelin), fino a quando non sono approdato alla “corte” di Gualtiero Marchesi, accanto al quale sono rimasto per otto anni, arrivando a essere nominato Executive Chef del Gruppo Gualtiero Marchesi. Nella mia carriera ho avuto l’onore di lavorare anche nella celebre Maison Troisgros a Roanne, in Francia, che ha contribuito ad arricchirmi sia professionalmente che personalmente. Nel 2013, finalmente, ho intrapreso la mia avventura di chef imprenditore, aprendo il mio ristorante Daniel a Milano, nel quartiere di Brera. A Conegliano resta la mia famiglia e resta il ristorante-pizzeria di Lignano, un punto di riferimento ormai per i turisti e gli abitanti della zona, che mi rende da sempre orgoglioso.
QDP. Che valore ha la cucina italiana nel mondo e cosa consiglia ai giovani che vogliono intraprendere questa carriera?
DC. La cucina italiana, lo sostengo con sempre maggiore forza, ha un patrimonio ricchissimo di ingredienti e tecniche che vanno riscoperte e attualizzate, perché possano essere apprezzate ancora oggi. Nulla si inventa, tutto è già stato fatto, ciò che conta è il “come”: bisogna adattare la cucina del nostro territorio all’epoca in cui viviamo, anche per sfruttare le nuove consapevolezze nutrizionali che abbiamo ormai acquisito. Da parte mia, cerco anche di portare sempre con me un po’ del mio Veneto, della sua cucina fatta di materie prime povere, ma allo stesso tempo preziose e da non dimenticare. Tra i miei ingredienti preferiti c’è per esempio il “biancoperla”, la polenta bianca tipica veneta che uso con grande successo in molti dei miei piatti. Ai giovani e futuri cuochi raccomando quindi di studiare le materie prime del territorio, le tradizioni e le ricette classiche, le tecniche antiche di cottura tipiche della propria zona di origine, per essere poi capaci di interpretarle in chiave contemporanea, per contribuire a rendere ancora apprezzabile la cucina italiana in tutto il mondo.
QDP. Il governatore Luca Zaia le ha fatto direttamente i propri complimenti?
DC. Lo ha fatto con un messaggio, che mi ha fatto molto piacere. Ho ricevuto, in questi giorni, molti messaggi di incoraggiamento, sia dai conterranei che dai colleghi o dai clienti, oltre che da tutti gli amici.
QDP. Quali saranno gli obiettivi di questo suo nuovo ruolo nel panorama europeo?
DC. Ne sono fiero, ma a tutti ricordo che il mio incarico nel board europeo di una grande associazione come JRE ha l’obiettivo di unire le individualità, non di rappresentare la singola nazione: la mia attività sarà infatti incentrata sul dialogo e sulla collaborazione per un obiettivo di crescita comune a beneficio di tutti i cuochi JRE d’Europa e, ne sono certo, dell’intero settore.
(Fonte: Arianna Ceschin © Qdpnews.it).
(Foto per gentile concessione di Daniel Canzian).
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