L’ultima inaugurazione risale al 2019, prima dello stop imposto dalla pandemia, ma quest’anno a Parè è tornata la tradizionale inaugurazione del Presepio artistico, allestito in uno spazio retrostante la chiesa del quartiere di Conegliano.
Mercoledì c’è stato il taglio del nastro della Natività 2024 e di quella che è, a tutto gli effetti, “una tradizione sempre nuova”, frutto dell’estro del gruppo del Presepio artistico di Parè, già noto per l’opera esposta in Vaticano e ora in mostra a Milano.
L’appuntamento è avvenuto alla presenza del gruppo stesso, guidato da Federico Stringher, del sindaco Fabio Chies e dell’assessore agli Eventi Claudia Brugioni, di don Michele Maiolo e di una folta platea di parrocchiani, anche se l’apertura ufficiale al pubblico avverrà la sera della Vigilia.
Ad allietare il tutto sono state le note del Musicantus Ensemble, intervallate dalla lettura della poesia “La notte santa” di Guido Gozzano.
Quella del presepio a Parè è una tradizione sorta nel 1987, grazie all’allora parroco don Fausto (tra l’altro raffigurato nel presepe stesso), il quale volle costituire il gruppo “Amici del Presepio”, grazie alla collaborazione di alcuni adulti della comunità, per arricchire la tradizione presepistica.
L’idea ebbe subito fortuna, tanto che nel 2006 alcuni volontari presero di buon grado il testimone da coloro che furono, a tutti gli effetti, i fondatori di questa tradizione.
Quest’anno il tema della Natività a Parè è “Nel paesaggio e nella storia l’unicità dei colli”: la composizione, infatti, raffigura uno scorcio del nostro territorio, visto secondo i diversi orari della giornata.
I vigneti fanno da cornice alla scena della Natività, in uno scenario rustico-bucolico.
“Il gruppo ha voluto cimentarsi in tecniche mai provate prima e il risultato è gradevole – ha detto Federico Stringher – Una delle novità è la presenza del pettirosso, che richiama il colore rosso del sangue versato da Gesù per noi”.
“Il nostro è un gruppo che, durante l’anno, vive di passione e valori condivisi: grazie ai presepisti, per l’impegno e le ore di lavoro”, ha aggiunto Stringher, ringraziando anche tutti i sostenitori del progetto, durante la proiezione di un filmato che ha ripercorso le tappe di un altro presepio, quello esposto in Vaticano e ora a Milano.
“Questa è una tradizione consolidata e importante a Parè, portata in giro per l’Italia – l’osservazione di Fabio Chies – Un impegno partito da uno studio religioso, in quanto non bisogna dimenticare che il Natale è prima di tutto una festa religiosa”.
“Si tratta della 18esima edizione di questo presepio, quindi si può dire che siete entrati nella maturità – il commento di don Michele Maiolo – Il mistero del Natale ci invita ad andare oltre ed è importante credere”.
“L’idea di un presepe realizzato nel nostro contesto ci fa sentire a casa: ciò che permette di incantarci, è sempre bello”, ha aggiunto.
(Autore: Arianna Ceschin)
(Foto: Arianna Ceschin)
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