Verrà svolta l’autopsia sul corpo del cinquantacinquenne morto per quella che sembra essere una febbre emorragica avvenuta al suo ritorno da un viaggio in Congo. Per far luce sulle cause del decesso saranno importantissimi anche gli esiti degli esami che la Regione Veneto sta svolgendo in collaborazione con l’istituto Spallanzani di Roma.
L’uomo aveva raggiunto il Paese africano assieme alla compagna e ad altri volontari assieme a un container di materiale utile per la popolazione congolese. Il suo ritorno a Trevignano, dove l’uomo viveva, sarebbe avvenuto qualche giorno prima del suo decesso. A trovare il corpo dell’uomo privo di vita è stata la figlia, che ha immediatamente lanciato l’allarme chiamando la Sala Operativa del Suem 118.
La ragazza, pare l’unica ad aver visto l’uomo dopo il suo ritorno, è stata messa in isolamento e le sue condizioni di salute monitorate costantemente dai sanitari, così come confermato dalla Regione Veneto che in una nota afferma che “sono state tempestivamente attivate tutte le misure di sanità pubblica previste per questi casi”.
“Siamo vicini alla famiglia, dispiace molto anche per la giovane età – ha commentato il sindaco di Trevignano Franco Bonesso -. Ora non resta che attendere l’esito dell’autopsia, siamo fiduciosi nell’operato dell’Ulss che già in passato, sul tema delle misure di prevenzione, ha sempre dimostrato tempestività”.
(Autore: Simone Masetto. Ha collaborato Alessandro Lanza)
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