Femminicidio di Giulia Cecchettin, ergastolo a Filippo Turetta

Ergastolo. E’ arrivata, portando con sé il massimo della pena, ovvero il “fine pena mai” che la difesa aveva cercato di scongiurare, la sentenza di primo grado del Tribunale di Venezia nei confronti di Filippo Turetta, il giovane reo confesso del femminicidio dell’ex fidanzata Giulia Cecchettin, compiuto poco più di un anno fa in provincia di Venezia.

La vicenda della scomparsa dei due ragazzi, del successivo ritrovamento del cadavere di Giulia a Barcis (Pordenone) e infine dell’arresto di Turetta in Germania (preludio al suo trasferimento nel carcere di Verona) tenne con il fiato sospeso tutta l’Italia e non solo.

Infinito fu lo sdegno quando la dinamica dell’intera vicenda venne a galla. Oggi è arrivata la sentenza della Corte d’Assise lagunare, che ha inflitto l’ergastolo all’unico imputato e disposto a suo carico, come riporta l’Ansa, un risarcimento di mezzo milione di euro al padre della vittima, Gino Cecchettin, di 100 mila euro ciascuno ai fratelli Elena e Davide, di 30 mila euro l’uno alla nonna e a uno zio oltre alle spese legali.

“E’ stata fatta giustizia, ma abbiamo perso tutti come società” le prime parole di papà Gino dopo la sentenza, le cui motivazioni saranno depositate entro 90 giorni. L’imputato era presente in aula al momento della lettura del dispositivo.

(Autore: Redazione di Qdpnews.it)
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