In città i resti dell’auto di Falcone. Il prefetto: “La memoria antidoto a indifferenza e violenza”

Oggi mercoledì in Piazza dei Signori a Treviso si è svolta, organizzata dalla Prefettura e dall’Associazione “Donatori Nati Polizia di Stato e Vigili del Fuoco”, con il concorso del Comune di Treviso e dell’ufficio Scolastico provinciale, la cerimonia di svelamento della teca con i resti della Croma blindata utilizzata per la scorta di Giovanni Falcone, sulla quale il giudice palermitano viaggiava unitamente alla moglie Francesca Morvillo e alla sua scorta.

Proprio in ricordo degli agenti Antonio Montinaro, Rocco Di Cillo e Vito Schifani, rimasti vittime dell’attentato, i resti dell’auto sono stati denominati “Quarto Savona 15”, sigla radio utilizzata dalla scorta. Nell’occasione, alcuni appartenenti alla Polizia di Stato si sono recati al centro trasfusionale dell’Ospedale Ca’ Foncello per una donazione di sangue. Presente alla cerimonia anche l’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Mario Conte.

Il prefetto Angelo Sidoti ha ricordato come il saper coltivare la memoria anche dei momenti più drammatici della storia è parte imprescindibile della cultura di ogni cittadino, costituendo anche un antidoto ad ogni forma di indifferenza e violenza.

L’iniziativa, finalizzata alla promozione della cultura della donazione di sangue e alla solidarietà sociale e legata alla sensibilizzazione sui temi dell’antimafia, della solidarietà, della legalità, è rivolta agli studenti degli istituti secondari di secondo grado, intervenuti oggi con diverse classi e circa 200 allievi.

All’Auditorium di Santa Caterina, in presenza del prefetto, delle altre Autorità e degli stessi studenti superiori, Tina Montinaro, vedova del capo scorta scomparso a Capaci, ha toccato i temi della solidarietà e della legalità.

(Autore: Redazione di Qdpnews.it)
(Foto: Comune di Treviso)
(Articolo di proprietà di Dplay Srl)
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