Le Madonne Vestite

Vergine vestita, chiesa dei Carmini di Venezia

Nell’entroterra di Lignano Sabbiadoro, lontano dal clamore dei vacanzieri che ogni anno invadono pacificamente questa rinomata località balneare friulana, sorge la chiesetta di San Zaccaria. Il tempio fu edificato nel Cinquecento per volere di Zaccaria Vendramin, esponente di quel patriziato veneziano che per oltre tre secoli dominò i territori del basso Tagliamento compresi nella cosiddetta Terra della Tisana.

Difficilmente accessibile e minacciata dai miasmi della laguna, San Zaccaria rimase sino all’Ottocento una sorta di avamposto religioso frequentato quasi unicamente da povera gente, perlopiù contadini e pescatori.

Stefania Miotto, studiosa di storia locale, riferisce che la chiesetta versò per lunghi anni in stato di semiabbandono, priva di un sacerdote disposto a prendersene cura. Fu solo agli inizi dell’Ottocento che, grazie anche al sostegno dei doganieri asburgici di stanza a Lignano, San Zaccaria ebbe un proprio cappellano e visse una stagione di rinascita accompagnata dalla tradizione di portare in processione, nel mese di ottobre, una statua della Vergine: non una statua qualunque, bensì una “Madonna Vestita”.

Oggetti di culto mutuati dalla tradizione spagnola, le Madonne Vestite per secoli hanno permesso alle persone più semplici di toccare con mano una fede altrimenti troppo astratta e distante dalla quotidianità. Approdate in Italia nella seconda metà del Cinquecento, venerate al pari delle statuette raffiguranti la Sacra Famiglia nel presepe, le Madonne Vestite si sono rapidamente diffuse in tutta la penisola, da nord a sud, accomunate dalla caratteristica di avvicinare con la loro fisicità la gente a Dio.

Raffigurata nei diversi stadi della propria vita, sovente insieme a Gesù bambino, la Madonna Vestita deve il proprio nome ai diversi abiti che le venivano fatte indossare come si trattasse di una bambola preziosa. Realizzate in legno, ferro, canapa e paglia, alte circa un metro e mezzo, con il corpo snodato, asessuato, scolpito grossolanamente, ma il viso intagliato e dipinto finemente, non di rado venivano truccate e abbellite con monili autentici. Se, come poteva accadere, la statua aveva dei capelli veri e non di seta o fibra vegetale, la si acconciava con cura prima della cerimonia. Aurora Cantini, in un testo dedicato a questa peculiare forma di religiosità esposto proprio a San Zaccaria, ricorda come una Madonna veneziana vantasse un corredo di ben 61 vesti, un primato quasi eguagliato dalla Madonna Addolorata di San Nicolò dei Mendicoli, sempre a Venezia, che di vesti ne aveva 46.

Gli abiti, dono di famiglie facoltose o offerte come ex voto, spesso erano autentiche opere d’arte nelle quali l’abilità delle ricamatrici e delle sarte si coniugava con la preziosità del broccato, del damasco, del velluto, della ciniglia e del raso. Non mancano tuttavia Madonne Vestite con semplici e grezzi abiti monacali.

Il rito della vestizione, così come il lavaggio e la riparazione degli abiti, erano appannaggio di donne appartenenti a categorie ben precise: vergini, vedove, donne sposate che, di generazione in generazione, si tramandavano questa prerogativa. Quasi mai i maschi erano coinvolti in questa ritualità. La vestizione, accompagnata da preghiere, suppliche e invocazioni, in alcuni paesi del Meridione prevedeva addirittura l’aspersione sulle statue con essenze profumate. Nei giorni che precedevano la processione o l’esposizione, di regola nessun uomo poteva vedere la Madonna Vestita.

Tale e tanta devozione per le Madonne Vestite finì col suscitare prima il sospetto e poi la condanna delle autorità religiose convinte che dietro alla fede si celassero superstizione, idolatria e retaggi di ancestrali riti pagani.

Le rimostranze popolari poco o nulla poterono contro l’avversione del veneto Pio X (1835 – 1914) nei confronti delle centinaia di Madonne Vestite che, rastrellate un po’ ovunque, vennero distrutte fra l’incredulità, la rabbia e il rammarico dei fedeli.

Fortunatamente qualche sacerdote riuscì a mettere in salvo la “propria Madonna Vestita” sottraendola alla paradossale caccia alle streghe. Queste toccanti testimonianze di fede popolare oggi sono gelosamente custodite nei musei di arte sacra e in qualche luogo di culto, come l’antica San Zaccaria, che proprio alla Madonna Vestita deve la denominazione ufficiale di chiesa della “purità della Beata Maria Vergine”.

(Autore: Marcello Marzani)
(Foto: Scuola Grande Carmini)
(Articolo di proprietà di Dplay Srl)
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