“Fin dal 1300 il Giubileo è un riferimento importante non solo per il cammino della Chiesa, ma è anche un evento di carattere universale. Rappresenta la consapevolezza che tutto ciò che abbiamo non ci appartiene, come la Terra, che è un dono, e noi ne siamo i custodi. Oggi conosciamo le questioni della sostenibilità e dell’ecologia. Non possiamo spadroneggiare la Terra, e questo ragionamento vale per tutta l’esperienza umana”.
Definisce il Giubileo “una grande opportunità per la comunità ecclesiale ma anche civile” il vescovo monsignor Claudio Giuliodori, assistente ecclesiastico generale dell’Azione Cattolica italiana e dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. Il presule era a Vittorio Veneto venerdì scorso per incontrare responsabili associativi, assistenti e aderenti dell’Azione Cattolica diocesana, in mattinata nella Casa di cultura e spiritualità San Martino di Tours, e in serata nel Seminario vescovile.
Marchigiano di origine, dal 2013 è vescovo emerito di Macerata – Tolentino – Recanati – Cingoli – Treia, dal 2021 presidente della Commissione episcopale CEI per l’educazione cattolica, la scuola e l’università, e dal 2008 di quella per la cultura e le comunicazioni sociali.
“Il Giubileo? Un’occasione per una svolta sociale”
“Il Giubileo – osserva monsignor Giuliodori – è un tempo dato a ciascuno e alla comunità per ripensare la propria vita, gli impegni, le aspettative e il futuro: la speranza, tema scelto da Papa Francesco, non delude, quando è fondata sulle cose di valore. La fede ci suggerisce che il riferimento al Signore è la cosa più importante, perché lui ha cambiato la storia, di cui continua a darci le chiavi: solo l’amore, la fraternità e lo spirito di servizio possono fare nuove tutte le cose. Questo è il grande auspicio che porta con sé il Giubileo”.
Monsignor Giuliodori è dal marzo 2023 assistente dell’Azione Cattolica, associazione cattolica laica che da oltre 150 anni si prende cura del cammino di crescita umana e spirituale di ogni fascia d’età, facendo attenzione in particolare alla formazione delle nuove generazioni.
“Il Giubileo – prosegue il vescovo – è un’opportunità per tutta la Chiesa e l’umanità, ma per chi si sente maggiormente coinvolto in un cammino di fede, come l’Azione Cattolica, è un tempo di grazia e intensità speciale per rinnovata formazione ai grandi valori della vita cristiana e alla dimensione di trasformazione della realtà”.
“Questo grande evento universale – continua – rafforza il cammino sinodale che vuole una Chiesa più coesa, leggera, “in uscita”, ed è anche un’occasione per cambiare la storia, guardando alle grandi sfide dell’umanità, che sta vivendo ad esempio una crisi di carattere demografico. Mi auguro che il Giubileo possa risvegliare in noi il senso della vita, la capacità generativa, l’essere creativi, l’attenzione ai poveri, ai malati, ai giovani, di cui la stessa Azione Cattolica si prende cura in modo speciale”.
“Il Giubileo, infine – aggiunge Giuliodori – è un momento in cui la Chiesa fa appello a tutta l’umanità: in un’epoca segnata da guerre, da una drammatica crisi ambientale, in cui le divisioni crescono e i fattori di marginalità sono in aumento, è occasione per una svolta anche nel cammino sociale. Anche l’Azione Cattolica è dentro questi dinamismi, e vuole quindi essere a servizio del grande evento giubilare, nel segno del cambiamento e della capacità di dare respiro alla speranza: possa non deludere e dare a tutti la possibilità di migliorare la società del nostro tempo”.
“La canonizzazione del Toniolo è ineludibile”
Monsignor Giuliodori arrivò da assistente dell’Università Cattolica del Sacro Cuore nella diocesi vittoriese nel giugno 2021 per le “Giornate Toniolo” a Pieve di Soligo, evento collegato al 50esimo anniversario del decreto sull’eroicità delle virtù del Beato Giuseppe Toniolo e al centenario di fondazione dell’ateneo con sede principale a Milano, che ha intitolato a Toniolo il suo Istituto di Studi Superiori.
Giuliodori è peraltro componente del comitato nazionale per la canonizzazione del Toniolo (1845-1918), economista e sociologo trevigiano, le cui spoglie riposano nel Duomo di Pieve di Soligo, beatificato nel 2012.
Diventerà santo, prima o poi? “Tutti ce lo auguriamo – dice Giuliodori – Più passa il tempo, più la figura del Toniolo si raffina e diventa importante. Il suo messaggio conserva tutta la sua forza profetica: la sua riflessione sull’economia e sulla società è ancora crocevia di cambiamento. Toniolo mise al centro il bene comune, e lo declinò nell’economia, nel lavoro, nella cultura e nell’organizzazione dello Stato: questo rappresenta la capacità critica verso i processi che invece alimentano individualismo, contrapposizione e rincorsa del potere”.
“Stiamo assistendo a un’effervescenza di santità – ricorda Giuliodori – perché il Papa ha da poco annunciato la canonizzazione dei beati Carlo Acutis e Piergiorgio Frassati nell’anno del Giubileo, a breve distanza di tempo dalla beatificazione di Armida Barelli, amica del Toniolo. Auspichiamo dunque che anche per il Toniolo maturi presto la condizione per la sua canonizzazione: la considero ineludibile”.
“Nella saggezza della Chiesa – conclude Giuliodori – servono la fama di santità, che il Toniolo ha in modo speciale, e la preghiera, che poi genera eventi di grazia straordinaria, cioè il miracolo, il segno che questa figura insigne nella santità agisce ancora nella vita delle persone. Io credo che il Signore, anche attraverso il Toniolo, non mancherà di sostenere il cammino della Chiesa, e allo stesso modo la Chiesa non mancherà di riconoscere la grandezza di questa figura, ampiamente nota, ma che merita di essere ancor più valorizzata”.
Durante l’incontro di venerdì sera nell’Aula magna del Seminario, il vescovo Giuliodori ha sottolineato la centralità del laicato in questo tempo della Chiesa e l’importanza di riscoprire il carisma di ciascuno, ma ha anche parlato dell’impegno a favore delle scuole cattoliche e affrontato delicati temi di etica e generatività. Ai due eventi con l’assistente generale Ac era presente anche il vescovo di Vittorio Veneto monsignor Corrado Pizziolo, insieme ai vertici diocesani e alle rappresentanze locali dell’associazione.
(Autore: Beatrice Zabotti)
(Foto e video: Beatrice Zabotti)
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