In arrivo nuove utili strumentazioni per i reparti di Radioterapia e di Chirurgia Vascolare dell’ospedale Ca’ Foncello di Treviso, frutto di importanti donazioni elargite da Banca delle Terre Venete – Credito Cooperativo.
Questa settimana a Villa Carisi il direttore generale dell’Ulss 2, Francesco Benazzi, ha voluto ringraziare, insieme ai direttori dei due reparti interessati, il presidente Gianfranco Sasso, il vicepresidente vicario, Pietro Pignata, e gli altri rappresentati della Banca donatrice.
La prima donazione, dell’ammontare di 40 mila euro, è a sostegno del progetto presentato dal dottor Fabio Ferrarese, direttore dell’Unità operativa complessa di Radioterapia, finalizzato all’introduzione in reparto di un software avanzato che permetterà, tra le altre, di trasformare le procedure di accoglienza rendendole più semplici e veloci.
Spiega il primario: “Grazie all’utilizzo di un badge identificativo il paziente in terapia può accedere in autonomia, evitando inutili attese. Il nuovo software permette anche il riconoscimento dei pazienti basato su parametri biomedici, oltre che la gestione di eventuali terapie pretrattamento, comunicando al paziente di bere o di assumere farmaci, facendo comparire un avviso sui monitor associato al codice/colore assegnatogli. Inoltre, con il nuovo sistema, la chiamata del paziente potrà essere gestita dai medici direttamente dagli ambulatori o dalla sala controllo del bunker. Anche l’umanizzazione del percorso di cura verrà favorita dalle diverse funzionalità di questo innovativo software, utili per alleviare l’impatto emotivo sui pazienti in percorsi di cura lunghi e impegnativi, come quello radioterapico. Questo nuovo sistema – conclude il dottor Ferrarese -, è lo strumento che in questo momento può coinvolgere simultaneamente paziente e operatore sanitario con l’obiettivo di lavorare in sicurezza e aumentare la soddisfazione del paziente per il trattamento ricevuto”.
Il secondo macchinario che verrà acquistato grazie ai fondi ricevuti è un eco doppler con sonda convex e sonda lineare e una strumentazione portatile tascabile wireless con sonda e tablet del valore complessivo di 45 mila euro, destinati all’Unità operativa complessa di Chirurgia Vascolare, diretta dal dottor Edoardo Galeazzi. Il nuovo strumento verrà utilizzato in reparto e in ambulatorio per la diagnostica non invasiva dell’apparato circolatorio: “L’apparecchiatura eco doppler è strumento indispensabile nella attività quotidiana del chirurgo vascolare – chiarisce Galeazzi -, in tutte le fasi di gestione del paziente, dalla prima visita ambulatoriale, alla valutazione durante la degenza pre, intra e post intervento chirurgico o endovascolare, ai controlli post operatori e follow-up. Nelle situazioni di emergenza urgenza è fondamentale nel primo inquadramento per guidare l’eventuale diagnostica di secondo livello. Pertanto – continua il primario -, la disponibilità della strumentazione eco doppler in tutti gli ambienti del percorso vascolare, sia in ambulatorio, che in reparto, che in sala operatoria, consentirà un approccio ancora più puntuale nei confronti dei nostri pazienti. Con la cifra messa a disposizione da Banca delle Terre Venete potremo acquisire sia un eco doppler carrellato per una postazione fissa, che una apparecchiatura portatile tascabile, utilizzabile sia in ambiente ambulatoriale e di reparto che ambienti sterili”.
“In un’ottica di miglioramento continuo dell’assistenza, ricevere in dono tecnologie all’avanguardia come quelli di oggi risulta fondamentale per la nostra Azienda per dare una risposta concreta ai nostri pazienti – ha dichiarato il direttore generale dell’azienda sanitaria, Francesco Benazzi -. Il nuovo eco doppler e l’apparecchiatura portatile saranno utili per ottenere diagnosi precise in ambito vascolare, e il nuovo software dedicato sarà di grande supporto nelle cure dei pazienti estremamente fragili che afferiscono alla Radioterapia. Il nuovo sistema, oltre a migliorare efficienza e sicurezza delle procedure di trattamento, permetterà di coinvolgere attivamente il paziente nel percorso di cura, rendendolo più partecipe e consapevole e, quindi, più soddisfatto del trattamento ricevuto. Non posso che ringraziare la Banca delle Terre Venete per aver prontamente risposto alle esigenze della nostra Ulss e dei pazienti che vi afferiscono”.
“Essere Banca di comunità significa guardare con attenzione alle esigenze delle persone che ne fanno parte, partendo dalle più deboli. E la salute è un bisogno primario, un bene prezioso per tutti. Per questo abbiamo accolto, a nome dei Soci della Banca, le richieste per l’acquisto della strumentazione tecnologica del Ca’ Foncello. Migliorare il servizio sanitario è per noi un obiettivo principale in ambito ESG, al pari della lotta al cambiamento climatico: così si declinano i nostri principi ispiratori, previsti nello Statuto, nella promozione della crescita sostenibile del territorio”, ha commentato il presidente di Banca delle Terre Venete Gianfranco Sasso.
(Autore: Redazione di Qdpnews.it)
(Foto: Ulss 2 Marca Trevigiana)
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