Chi trova un amico

Lo ripetevano con grande convinzione, gioia ed entusiasmo anche “I ragazzi di padre Tobia” nella sigla della fortunata trasmissione della Tv dei ragazzi di fine anni ‘60 del secolo scorso che vedeva l’attore Silvano Tranquilli come indimenticato protagonista: “Chi trova un amico trova un tesoro. Noi siamo i ragazzi più ricchi del mondo! La cosa più importante è non essere solo … è avere un amico che ti consigli e ti porga una mano”.

Ecco i passaggi più significativi di quella famosa canzone con immagini in bianco e nero, rimasta negli occhi e nei cuori di più generazioni che ancor oggi ricordano quel celebre testo in cui alla fine risaltava la povertà nei fatti di coloro che, pur avendo tante ricchezze, erano privi del sostegno e del conforto di un amico in tutte le fasi della propria esistenza, nella buona e nella cattiva sorte.

Lo confermava di recente il giornalista Antonio Galdo scrivendo su un sito web dedicato alla sostenibilità e al non spreco: “Abbiamo a disposizione, ogni giorno e gratuitamente, una delle più straordinarie medicine per il nostro benessere psicofisico, e non riusciamo a trovare il tempo per afferrarla. Parliamo dell’amicizia”.  Sempre secondo Galdo, però, “gli italiani – popolo per sua natura empatico e aperto alle relazioni – hanno deciso di sprecare il valore dell’amicizia. Nel modo più sciocco: costruendosi l’alibi di non avere tempo per stare in compagnia degli amici più cari”. Questa è l’opinione di un italiano su tre, sulla base di una ricerca compiuta su un campione di 1.200 persone, uomini e donne, di età compresa tra i 18 e i 55 anni con metodologia Woa (Web opinion analysis).

E per quale motivo i nostri connazionali non hanno tempo per coltivare ciò che Cicerone considerava «il bene più prezioso dell’uomo»? Nell’ordine: un’eccessiva mobilità legata al lavoro, per cui si cambia spesso luogo e ambito di occupazione; stili di vita differenti; i cambiamenti che si registrano a livello familiare; ritmi troppo frenetici, considerati insostenibili, legati agli impegni quotidiani. Eppure, sprecare l’amicizia, non dedicarle il tempo che merita, significa non ascoltare ciò che gli scienziati di area psicologica e medica stanno sempre più evidenziando con le loro ricerche sul campo: questo tipo di relazione è una medicina naturale per la nostra salute psicofisica. In particolare, l’amicizia allunga la vita, ma sul serio, grazie alle endorfine che ci regala per contrastare gli ormoni dello stress. Nelle donne la frequentazione amicale favorisce la produzione di progesterone, l’ormone che riduce i livelli di ansia e innalza il tono dell’umore. Il tempo dedicato agli amici, secondo diversi studi oncologici, se abbonda, può ridurre il dolore e aumentare di quattro volte la possibilità di guarire da alcune forme di cancro. Poi ci sono gli aspetti più emotivi dell’amicizia.

Lo scrittore Raffaele La Capria, ad esempio, ha scritto pagine molto belle sull’amicizia, facendone un elogio a tutto tondo e mettendo in rilievo la sua importanza. Da non sprecare. Di fatto, La Capria ricorda la meraviglia di questo sentimento, destinato comunque a resistere, se sappiamo coltivarlo, a qualsiasi onda del tempo. Tanto che l’amicizia, come dice testualmente lo stesso autore,  è un “sentimento intelligente“, ossia spinto non solo dal cuore, ma innanzitutto dal cervello. Quindi ancora più prezioso e completo, e molto delicato da preservare. Un amore sostenibile, nel senso pieno del termine.

L’amicizia va alimentata e coltivata. E può anche cambiare profilo nel corso della vita: mano a mano che si avanza nell’età, per esempio, la rete delle relazioni strette, quella degli amici cari, si restringe, perché siamo portati semplicemente a selezionare di più le persone che ci circondano. Per tutte queste buone ragioni, dunque, l’amicizia va salvaguardata, mantenuta e difesa. Come già affermavamo in coro “I ragazzi di Padre Tobia”, la solitudine è un male terribile, senza età e senza tempo, e l’amicizia è sicuramente il suo migliore antidoto. Per coltivarla e per renderla più solida, più duratura e più stabile, sono molto utili qualche consiglio e alcune regole essenziali.

Innanzitutto, occorre prendere gli amici per quello che sono, e non cercare sempre di trasformarli a propria immagine e somiglianza. Non bisogna esprimere continui giudizi nei loro confronti, e serve invece accettare la ricchezza delle differenze. Piuttosto, è vitale essere sempre autentici nei comportamenti, non trascurando i contatti fisici, e non limitandoci a quelli virtuali attraverso il web oppure il telefono, che sono comunque indispensabili. E occorre essere generosi, coltivando l’amicizia fin dall’adolescenza, l’età giusta per impiantare amicizie solide, che poi potrebbero durare per tutta la vita.

E’ un fattore di grande importanza, da spiegare bene ai figli, perché avere buone relazioni fa bene al corpo e alla mente, riducendo enormemente le possibilità di stress, ansia e sbalzi di umore. Mettersi a disposizione, ascoltare ed essere utili sono scelte e gesti d’amore, dunque di vera amicizia. Da ricordare poi che l’amicizia per gli anziani è fondamentale per vincere la solitudine, e per vincere quell’isolamento che nella vecchiaia è peggio del diabete  e provoca ipertensione. Al contrario, gli amici aiutano a ritardare il declino cognitivo. Qualità e ancora qualità. Crescendo si capisce bene che nell’amicizia più che la quantità conta la qualità. “Non è un gioco di fan sui social, ma una puntata sulla vita vera”, afferma  ancora Antonio Galdo. E alla fine gli amici davvero cari sono sempre pochi. Non bisogna  avere fretta con loro. Per coltivare l’amicizia, a qualsiasi età, serve tempo. Sempre e comunque, convinti che non lo stiamo sprecando. Infine, serve ricordarsi di questa parola: mi dispiace. In amicizia, come in qualsiasi amore, può scoppiare un litigio che può diventare esplosivo, dirompente.

Come evitarlo? Con una regola di base: cercare di spezzare subito la catena del risentimento, scusandosi per primi, dispiacendosi per primi, impegnandosi per primi a ricercare e a ritrovare le ragioni profonde dell’accordo e della vittoria su ogni forma di fraintendimento e di incomprensione, che potrebbe minare il rapporto per sempre. Ne vale la pena, perché l’amicizia davvero allunga e salva la vita, perla preziosa di un nuovo umanesimo.  

(Autore: Redazione Qdpnews.it)
(Foto: archivio Qdpnews.it)
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