“La specificità e la bellezza di questo territorio meritano senza dubbio dei riconoscimenti, ma è inimmaginabile che vengano dati a un’area in cui vengono utilizzate migliaia di tonnellate di sostanze chimiche di sintesi dannose per la salute umana e l’ambiente”.
Andrea Zanoni (nella foto), consigliere regionale del Partito democratico interviene così sulla candidatura, respinta dall’Unesco, delle Colline del Prosecco a Patrimonio dell’umanità.
“È la terza bocciatura incassata dalla Regione, davvero non capisco l’entusiasmo di Zaia e Corazzari convinti che riproponendo il dossier l’anno prossimo finalmente otterranno il ‘bollino’ Unesco. Serviranno ulteriori studi e altri soldi, come se finora ne fossero stati spesi pochi”.
“Solo dalla Regione sono arrivati 433 mila euro, a cui si aggiungono i 90 mila della Provincia di Treviso e i finanziamenti di Camera di Commercio e Consorzi – rimarca Zanoni – Ufficialmente siamo a 763 mila euro, ma sulle cifre non c’è mai stata sufficiente chiarezza. È uno spreco immane di denaro pubblico, di cui Zaia dovrà rendere conto. La smetta con le avventure propagandistiche e si occupi dei veri problemi dei veneti. Inclusa, certo, la valorizzazione delle colline della Marca”.
“Vogliamo davvero promuovere questo territorio, farlo diventare sempre più appetibile per il turismo e vantarci di un prodotto a livello internazionale? – prosegue Andrea Zanoni – Ci sono delle modalità e dei mezzi utili allo scopo e, soprattutto, amici di biodiversità, ambiente e della salute dei cittadini che vivono nelle colline del Prosecco. Questa agricoltura va riconvertita a un modello totalmente biologico, libero da prodotti chimici di sintesi che poi vanno a finire nei nostri fiumi arrivando poi nelle nostre tavole”.
“Una svolta – conclude Zanoni – che Zaia ha più volte annunciato con slogan roboanti ma che non ha ancora trovato conferme in provvedimenti concreti”.
(Fonte e foto: Andrea Zanoni).
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