Il Questore di Treviso, Alessandra Simone, ha emesso il primo provvedimento di ammonimento per condotte di bullismo nei confronti di un giovane di diciassette anni, responsabile di gravi condotte minacciose perpetrate ai danni di un ragazzino di quindici anni.
Il provvedimento trae origine dall’istanza avanzata dal padre della vittima, un minore del 2009, che si è recato in Questura insieme al quindicenne raccontando tutti i soprusi subiti ad opera del diciassettenne, uno studente che frequenta lo stesso istituto scolastico del figlio.
Gli episodi di bullismo, in particolare, sono iniziati nel mese di ottobre, quando sulla navetta scolastica la vittima ha inavvertitamente urtato il diciassettenne, che di tutta risposta gli ha intimato di spostarsi immediatamente al suo passaggio.
Pochi giorni dopo l’episodio, il quindicenne – in compagnia della sorella più piccola – è stato nuovamente avvicinato con fare minaccioso dal diciassettenne, questa volta accompagnato da una decina di altri coetanei.
Dopo che il gruppetto ha sbarrato la strada ai due fratelli, il diciasettenne ha minacciato la vittima di pestarlo qualora non gli avesse portato rispetto.
Un episodio analogo è avvenuto il giorno successivo, nel bagno della scuola, quando il diciassettenne ha nuovamente intercettato la vittima, ribadendogli che tutti i coetanei con cui si accompagnava il giorno precedente sarebbero stati pronti a pestarlo qualora gli avesse ordinato di farlo.
Il quindicenne ha avuto la forza, insieme al padre, di raccontare l’accaduto alla Polizia di Stato, che si è subito attivata per l’emissione del provvedimento monitorio, notificato al minore alla presenza della madre.
“La Polizia di Stato” – ha dichiarato il Questore di Treviso – si dimostra in prima linea nell’affrontare il fenomeno del disagio giovanile. Si tratta di un fenomeno complesso, che mette in crisi i tradizionali strumenti repressivi. La prevenzione gioca dunque un ruolo fondamentale e il provvedimento che ho firmato va proprio in questa direzione: un’efficace azione preventiva prima che la situazione degeneri in condotte penalmente rilevanti”.
L’ammonimento per condotte riconducibili a bullismo è uno strumento di prevenzione introdotto dal legislatore con il c.d. Decreto Caivano e ha la finalità di evitare che episodi di tal fatta possano degenerare in fatti più gravi e minare il percorso educativo e di crescita dei più giovani.
L’obiettivo è quello di trattare il bullo con azioni di tipo educativo, stimolandolo a riflettere sul suo comportamento e sulle possibili conseguenze anche penali.
(Autore: Redazione di Qdpnews.it)
(Foto: Questura di Treviso)
(Articolo di proprietà di Dplay Srl)
#Qdpnews.it riproduzione riservata