Anche l’Associazione degli Albergatori di Cortina accoglie positivamente il recente appello del presidente della Regione Veneto Luca Zaia affinché si cerchi di trarre il meglio dalla manifestazione a cinque cerchi in termini di eredità duratura delle opere, con particolare riferimento all’eventuale riconversione del villaggio di Fiames in foresteria per i lavoratori dopo i Giochi olimpici e paralimpici del 2026.
«Il fatto che il presidente Zaia nei giorni scorsi abbia preso apertamente posizione sull’argomento – spiega Stefano Pirro, presidente dell’Associazione degli Albergatori di Cortina – ci fa sperare che questa opportunità possa essere realmente presa in considerazione. La nostra associazione è stata tra le prime a caldeggiarla e dunque non potremmo non continuare ad appoggiarla. Del resto, uno dei motivi per cui facciamo fatica a trovare risorse qualificate è legato alla penuria di alloggi per i collaboratori, siano essi stagionali o impiegati con contratti stabili; questi ultimi spesso devono ripiegare su domicili di fortuna anche molto distanti e chi arriva da fuori, ovvero la maggioranza, patisce in maniera significativa il disagio, specialmente in inverno quando diventa impensabile fare decine di chilometri al giorno per raggiungere il luogo di lavoro, magari in condizioni meteorologiche non ottimali».
L’Assoalbergatori attualmente rappresenta oltre 40 strutture, il cui fabbisogno di capitale umano varia in base alla tipologia e ai servizi erogati. È stato stimato che, anche in virtù delle nuove aperture previste nel prossimo futuro, nella sola zona della Conca occorrerebbero circa un migliaio di posti letto per i professionisti impiegati nel comparto Horeca. Il progetto di Fiames potrebbe pertanto delinearsi davvero come una valida alternativa.
«Senza pretendere che possa costituire la panacea di tutti i mali, la riconversione del villaggio olimpico in foresteria risolverebbe almeno in parte una criticità endemica per il nostro settore e giustificherebbe anche la spesa per il villaggio stesso. È una soluzione di cui beneficerebbero l’intera comunità ampezzana e l’industria turistica delle Dolomiti, soprattutto in vista dei grandi eventi futuri. Saremmo quindi molto felici se la prospettiva si realizzasse, tenendo ovviamente conto di tutte le esigenze anche burocratiche che tale soluzione andrà a comportare» conclude Pirro.
(Autore: Redazione Qdpnews.it)
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