La sospensione dalla donazione di sangue di 28 giorni, prevista dal Centro nazionale Sangue per chi abbia soggiornato per almeno una notte nelle provincie in cui è presente il West Nile Virus, non si applica in Veneto. È già entrato in funzione, infatti, il test Nat-Pcr che individua la presenza di eventuali virus nel sangue dei donatori.
“Come già negli scorsi anni, è stato individuato un centro dove far confluire i campioni di sangue prelevato ai donatori che hanno soggiornato nelle zone a rischio – spiega il direttore sanitario di Avis regionale Veneto, Giovanni Lenzo – su cui si esegue un test in biologia molecolare che serve a garantire la sicurezza per il West Nile Virus del sangue donato”.
I donatori che donano periodicamente e regolarmente in Veneto, quindi, possono continuare a farlo con tranquillità. “Il problema Wnv si presenta ogni anno la maggior parte delle persone infette non mostra alcun sintomo. Fra i casi sintomatici, circa il 20% presenta sintomi leggeri: febbre, mal di testa, nausea, vomito, linfonodi ingrossati, sfoghi cutanei”. Conseguenze più serie, invece, si possono avere nelle persone affette da determinate patologie.
“Il test è un ulteriore controllo sia sulla salute dei donatori (gli oltre 136 mila iscritti all’Avis e i donatori delle altre associazioni) sia di chi riceve – dice il presidente Avis Veneto, Giorgio Brunello – quindi mi rivolgo a tutti i cittadini perché durante l’estate si avvicinino con serenità, e sapendo di tutelare anche la propria salute, a questo importante gesto di altruismo”.
(Fonte: Avis Veneto).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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