Nino Haratischwili sold out all’abbazia di Follina: “Uno dei posti più belli dove abbia presentato i miei libri”

Tutto esaurito ieri sera alla tappa follinese di “Una Collina di Libri“. In un luogo magico, uno delle icone delle Colline patrimonio Unesco, l’autrice georgiana Nino Haratischwili e il suo ultimo romanzo “La Gatta e il Generale” edito di Marsilio, hanno incantato il pubblico presente nel refettorio dell’Abbazia di Follina.  

La rassegna è organizzata dall’Associazione per il Patrimonio delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, con il patrocinio della Regione del Veneto e vede la direzione artistica di Francesco Chiamulera.

“È uno dei posti più belli dove abbia mai presentato un libro – commenta l’autrice – non vedo l’ora di visitarlo domani (oggi per chi legge ndr)”.

La “Gatta e il Generale” è una storia che torna a guardare negli abissi sotto le macerie dell’impero sovietico, ispirandosi ad Anna Politkovskaja. Nel dicembre del 1994, una truppa delle forze armate della Federazione Russa è in un villaggio del Caucaso per placare i separatisti ceceni.

Da quelle montagne, dove i clan la fanno da padroni e la guerra minaccia di schiacciare ogni speranza di libertà, Nura sogna di fuggire.

Ha diciassette anni, ed è bellissima. Una notte, davanti agli occhi di un giovane soldato, la ragazza cecena è vittima di una feroce violenza. Vent’anni dopo, quel soldato idealista che si rifugiava nella letteratura è diventato il Generale, un uomo dal cuore duro e dal pugno di ferro che ha scalato i ranghi della società russa fino a diventare un ricchissimo oligarca e a disporre di tutto il potere che gli serve.

Un libro che è anche l’occasione per l’autrice di parlare di un tema come quello della Georgia e della Cecenia e delle vicissitudini drammatiche della loro gente. Se da un punto di cista chilometrico la Georgia, paese natale dell’autrice, è molto vicina alla Cecenia, alle spalle ci sono storia e culture a volte differenti: “Culturalmente, dal punto di vista religioso e delle tradizioni la Georgia è molto diversa – aggiunge Haratischwili – ma ci sono persone che hanno sofferto, ammiro la popolazione di quel Paese, soprattutto perché ci sono delle donne con una forza unica”.

(Autore: Simone Masetto)
(Foto e video: Matteo De Noni)
(Articolo, foto e video di proprietà di Dplay Srl)
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