Il Comune di Godega di Sant’Urbano, nella seduta del Consiglio Comunale che si terrà oggi, sabato 20 marzo, alle 10, in modalità a distanza, approverà il Patto di lettura, uno strumento promosso dal Cepell (Centro per il Libro e la Lettura), istituto autonomo del Ministero della Cultura. “L’approvazione del Patto di lettura – ha commentato la sindaco Paola Guzzo – consentirà all’Amministrazione di accedere ai bandi di finanziamento ministeriali”.
Il patto è il frutto e allo stesso tempo il punto di partenza di tante iniziative dedicate alla promozione della lettura e della formazione permanente promosse dall’Amministrazione Comunale e dalla biblioteca, nel corso di tanti anni. Tanto che Godega si è guadagnata, attraverso il Cepell dal 2017 ad oggi, la qualifica di “Città che legge”.
“Il patto ha un nucleo iniziale di sottoscrittori, soggetti pubblici e privati con cui è già in corso una consolidata collaborazione – prosegue il primo cittadino -, ma l’intenzione è di allargare sempre più la platea dei sostenitori del progetto, coinvolgendo l’intera comunità e creando una fitta rete culturale e di diffusione della lettura nel territorio comunale”.
I primi soggetti sottoscrittori individuati sono: l’Amministrazione comunale e la biblioteca civica, il gruppo di lettura “Letto per diletto”, l’Istituto Comprensivo di San Fior, le scuole materne parrocchiali, il Consiglio Comunale dei Ragazzi, la casa editrice Grafiche De Bastiani, la Associazione Noi per Pianzano, l’Associazione Gemellaggi senza Confini, l’Associazione Baver onlus, l’Università della Terza Età, l’Associazione Margherita APS e la Cartolibreria Elioflex.
I firmatari del Patto per la lettura di Godega di Sant’Urbano si impegnano a sostenere e supportare la rete territoriale per la promozione della lettura, coinvolgendo i soggetti che a livello locale possono offrire il loro contributo, in base alle rispettive capacità e competenze.
Le finalità perseguite sono: riconoscere l’accesso alla lettura quale diritto fondamentale per tutti i cittadini; favorire agli utenti diversamente abili la fruizione dei servizi bibliotecari offrendo strumenti alternativi di lettura e creando sezioni librarie adatte ai lori bisogni; avvicinare alla lettura chi non legge e rafforzare le pratiche di lettura nei confronti di chi ha con i libri un rapporto sporadico, per allargare la base dei lettori abituali; moltiplicare le occasioni di contatto con i libri nei diversi luoghi e momenti della vita quotidiana, rendendola pratica della lettura un’abitudine sociale diffusa; promuovere, attraverso la lettura, l’apprendimento permanente; stimolare il protagonismo dei lettori come promotori del piacere di leggere; sperimentare nuovi e alternativi approcci di promozione della lettura.
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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