Si rinnova anche quest’anno l’appuntamento con la Rassegna Enogastronomica del Cocofungo, che giunta alla sua 46^ edizione si conferma essere la Rassegna del settore più longeva d’Italia.
I ristoranti che partecipano sono i seguenti:
- Marcandole, Salgareda – 24, 25 Settembre;
- Antica Torre, Treviso – 2 Ottobre;
- Osteria Al Turbine, Mogliano Veneto – 9 Ottobre;
- Osteria Der Katzlmacher, Monaco di Baviera – 16, 17 Ottobre;
- Le Querce, Ponzano Veneto – 17, 18 Ottobre;
- Da Gigetto, Miane – 21, 24, 25 Ottobre.
Il tema di questa nuova edizione sarà l’Intruso: Quale ingrediente ormai integrato e presente sulle bancarelle del mercato, nei reparti di gastronomia e nelle nostre cucine non è originario delle nostre tradizioni? Quale prodotto, che oggi utilizziamo per creare abbinamenti interessanti, curiosi, stimolanti e gustosi, è in realtà del tutto fuori luogo all’interno del piatto? Come si è evoluta la cucina nel corso del tempo? Quando ciò che era innovazione è diventato tradizione?
I menù proposti dai diversi chef saranno volti ad indagare questo tema, a giocare, come spesso accade, tra l’assodato e l’assurdo, tra tradizione e stupore, mantenendo pur sempre il fungo come protagonista indiscusso.
LA STORIA
Era il 1976 quando Giuseppe Maffioli – il compianto “Bepo” amico della cucina, del teatro e della cultura – e Fernando Raris – appassionato “scienziato” della tavola – inventarono Cocofungo. E da quel gioco di parole tra “coco”, uno dei nomi dell’ovulo in Veneto, e la contrazione di “cuoco”, è nato un gioco molto serio che non si è più fermato: con Cocofungo funghi e cuochi s’incontrano per esaltare il sapore dei primi e il mestiere dei secondi.
Grazie all’entusiasmo del ristretto gruppo di amici ristoratori che hanno subito creduto nella potenzialità di questo “gioco”, Cocofungo è divenuto il manifesto della grande gastronomia della Marca Trevigiana. Ma non solo: ha anche anticipato le tante rassegne gastronomiche a tema che si sono successivamente diffuse in tutta Italia, costituendo un vero e proprio primato nel panorama del turismo enogastronomico nazionale.
Cocofungo si è imposto all’attenzione del pubblico nazionale, grazie a una precisa e costante attenzione alla qualità e a una capacità di rinnovamento che ha stupito anche i palati più attenti e raffinati che ogni anno, in autunno, possono trovare nei ristoranti aderenti nuovi intrecci di sapori, intuizioni, creatività e, soprattutto, materia prima di straordinaria qualità.
Nel 1988 gli stessi ristoratori del Gruppo Cocofungo hanno anche ideato Cocoradicchio: rassegna invernale dedicata al “fiore che si mangia”, al Radicchio Rosso di Treviso e al Variegato di Castelfranco che gli amici di Cocoradicchio hanno cominciato a celebrare molto prima che le nobili cicorie trevigiane diventassero i primi prodotti agricoli fregiati del marchio Igp, nel 1996.
In più di quarant’anni di storia, il Gruppo Cocofungo-Cocoradicchio ha saputo interpretare esigenze e tempi senza mai piegarsi alle mode. Ha inventato sapori e formule senza seguire le correnti. Ha creato ricette e serate entusiasmanti, ha cercato i temi e i format più vari per continuare a “giocare” con i funghi e con il radicchio, con i sapori e l’ospitalità. Come succede nelle storie così lunghe, ha cambiato qualche protagonista: alcuni ristoranti hanno concluso la loro esperienza con il Gruppo, mentre altri sono entrati a far parte di questa avventura straordinaria.
DA GIGETTO a Miane
Luigi Bortolini, detto “Gigetto” ha ereditato dalla nonna l’antica “Locanda con stallo alla Stella”, luogo di ristoro già dai primi del ’900. Situato in un angolo suggestivo della Marca Trevigiana, protetto dalle Prealpi a nord e dai dolci rilievi collinari del Montello a sud, il ristorante Da Gigetto è un luogo ricco di fascino, che il padrone di casa insieme la moglie Elda hanno saputo trasformare negli anni con gusto ed eleganza.
Salette raccolte e accoglienti diverse tra loro; travature ai soffitti da cui pende una ricca collezione di pentole e suppellettili in rame, caminetti sempre accesi, la raccolta di strumenti musicali della vecchia banda del paese sistemata in un vecchio muro di pietra, arredi che nella loro semplicità riescono a trasmettere calore e atmosfera familiare agli ospiti che frequentano il locale.
In cucina ormai da molti anni il figlio Marco, che dopo varie esperienze lavorative in Italia e all’estero, ha apportato innovazione, nuove tecniche di cucina, cotture alternative e accostamenti di sapori in linea con la filosofia dell’alta gastronomia.
La cucina di Gigetto nasce dai piatti della tradizione gastronomica locale, seguono le stagioni e valorizzano quanto di meglio il territorio può offrire: il radicchio, i funghi, gli asparagi, le erbette spontanee, la sopressa, le lumache e la cacciagione.
COME SI SVOLGE E COSA PREVEDE IL COCOFUNGO?
Ciascuno dei Ristoranti facenti parte dell’Associazione Cocofungo ospita nella propria sede una o più serate dedicate alla rassegna.
Tutti gli eventi ruotano attorno ad un tema, che viene scelto e cambiato annualmente, lasciando ad ogni realtà la facoltà di interpretarlo liberamente e di esprimere così il proprio carattere e la propria creatività.
L’obiettivo comune è quello di promuovere il fungo: di farne conoscere le molteplici varietà grazie a menù pensati per valorizzarlo nelle singole portate.
Ogni ristorante plasma gli eventi in base ad un gusto del tutto personale, alla filosofia di cucina dello chef, alle scelte del sommelier e al contesto in cui le serate vengono ambientate.
Nessun dettaglio viene lasciato al caso ed è per questo che pur prendendo parte a più serate della stessa edizione, si farà esperienza di situazioni ed emozioni sempre diverse.
COSA ACCOMUNA I PARTECIPANTI DEL COCOFUNGO?
Il Ristorante da Gigetto di Miane, l’Osteria Der Katlzmaker a Monaco di Baviera, Le Marcandole a Salgareda, Le Querce a Ponzano Veneto, l’Antica Torre di Treviso e l’Osteria al Turbine di Mogliano Veneto sono le strutture rientranti nell’Associazione Cocofungo.
La cucina di qualità, la passione per il proprio territorio, l’obiettivo comune di promuovere e valorizzare i suoi prodotti, sono requisiti fondamentali per rientrare in questo gruppo. Tuttavia ciò che davvero caratterizza questi locali è la consolidata dedizione all’accoglienza; sono le ore spese a ricercare, a sperimentare, a creare, per dare vita ad una cucina capace di essere buona, fare bene e arrivare all’anima. Sono le solide fondamenta gettate nella storia, che restituiscono loro l’elasticità e la flessibilità necessarie per partecipare attivamente ai cambiamenti. E’ il tempo donato alla valorizzazione della cucina italiana, dentro e fuori le mura delle rispettive attività.
E’ la prospettiva di crescita, lo sguardo ampio di chi li conduce, tanto lungimirante quanto profondo il radicamento nel territorio e nelle sue tradizioni.
(Autore: Redazione Qdpnews.it)
(Foto: Cocofungo)
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