Ieri, martedì, attorno alle 18.45 il Soccorso alpino di Pieve di Cadore è stato attivato dalla Centrale del 118, a seguito della chiamata della moglie di un 74enne di Pieve di Cadore, non rientrato da un’uscita in cerca di funghi.
L’uomo era partito in auto alle 14 per rientrare dopo 2-3 ore. Essendo molto metodico, non avendo sue notizie, la donna si era preoccupata e, dopo averlo atteso invano, aveva fatto partire le ricerche. Ritrovata l’auto parcheggiata in Val Vedesana, i soccorritori di Pieve di Cadore e Centro Cadore hanno avviato le perlustrazioni nella zona in cui in teoria doveva essersi diretto, ovvero Casera d’Aiaron.
Quando però è arrivata l’unità cinofila molecolare, il cane si è spostato dalla parte opposta, portando il suo conducente e una squadra verso località Croda e il Rifugio Baion. Seguendo il cane in un bosco ripido ricoperto di schianti, i soccorritori sono andati avanti finché è stato possibile.
Dove gli alberi a terra avrebbero impedito di proseguire, hanno chiamato il nome dell’uomo e lui ha finalmente risposto. Si trovava 300 metri più avanti, bloccato nell’intrico della vegetazione, con contusioni, leggera ipotermia, un dolore alla schiena e ferite dovute alle cadute.
Era seduto appoggiato a un tronco. Grazie a un drone con termocamera e visori notturni, si è potuti risalire alle coordinate precise, e due medici del Soccorso alpino hanno raggiunto l’infortunato prestandogli le prime cure.
Sbarcati con un verricello di 70 metri, équipe medica e tecnico di elisoccorso di Trento Emergenza si sono poi affiancati ai soccorritori. Verso le 23.15 l’uomo è stato quindi valutato, recuperato e trasportato all’Ospedale di Belluno.
Erano presenti una ventina di soccorritori, tre droni e l’unità cinofila molecolare.
(Autore: Redazione Qdpnews.it)
(Foto: CNSAS)
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