È stata inaugurata oggi, nell’aula magna della sede Iuav ai Tolentini di Venezia, la XVII edizione di Wave (Workshop di architettura a Venezia), i laboratori estivi di architettura dell’università Iuav di Venezia: un’esperienza unica nel panorama nazionale e internazionale delle scuole di architettura e un’occasione di apprendimento difficilmente imitabile. Tre settimane di progettazione intensiva per 1.300 studenti guidati da architetti e professionisti di fama internazionale che si confrontano sui temi più urgenti della contemporaneità.
Dopo un’edizione (2017) dedicata interamente alla ricostruzione della Siria, Wave ritorna quest’anno ad occuparsi dell’Italia. Il tema prescelto ha a che vedere con la particolare bellezza delle città italiane: “Italian Beauty”, questo il titolo di Wave 2018, si occuperà, infatti, dei centri storici di piccole e medie dimensioni. Ventisei città, scelte sull’intero territorio nazionale, dalla Sicilia al Trentino, sono state coinvolte attraverso le loro amministrazioni che hanno selezionato e proposto a Iuav temi di progetto riguardanti le loro aree più preziose dal punto di vista storico.
Sarà presente anche Pieve di Soligo, rappresentato oggi a Venezia dal sindaco Stefano Soldan, con un progetto riguardante la frazione di Solighetto e coordinato da Wang Hongjun, affermato architetto di nazionalità cinese, che tratterà il recupero della tradizione edilizia.
I 1.300 studenti, italiani e stranieri, e i 26 architetti provenienti da 14 diversi stati che dirigeranno gli atelier di progetto e poi i tutor, i conferenzieri, i rappresentanti delle amministrazioni si occuperanno quest’anno di uno dei temi più rappresentativi della “bellezza italiana” che nelle città ha sempre avuto il suo miglior campo di applicazione.
Il confronto tra architetti provenienti da tutto il mondo sarà anche l’occasione per acquisire punti di vista “esterni” e far conoscere luoghi italiani che, ancora oggi, possono essere considerati come modelli insediativi e di equilibrio sociale e ambientale.
“Da quanto tempo nessuno studia più quel patrimonio inestimabile e invidiato da tutti costituito dai centri storici italiani? – dichiara il rettore Iuav Alberto Ferlenga – Da almeno trent’anni, si potrebbe rispondere, sbagliando forse per difetto. Tanto è il tempo passato dagli ultimi studi in materia. E nel frattempo tutto al loro interno è cambiato, anche se non sempre l’aspetto esterno lo dimostra. Iuav, con Wave 2018, intende riaprire la riflessione su questo tema, strategico per il nostro paese, ma importante per tutto il mondo dell’architettura. Farlo da Venezia, il centro storico più noto al mondo, ha un particolare significato e farlo da Iuav, antesignano degli studi sulla città, aggiunge un ulteriore valore. Come ogni anno con Wave Iuav intende, al tempo stesso, segnalare un’emergenza e iniziare ad affrontarla attraverso gli strumenti del progetto di architettura”.
La mostra dei progetti elaborati nelle tre settimane sarà aperta al pubblico dal 16 al 20 luglio nelle sedi Iuav del Cotonificio e di Magazzino 6, con ingresso libero, e poi i progetti partiranno alla volta dei Comuni coinvolti nelle ricerche di questa edizione di Wave.
“Quest’oggi, incontrando anche gli altri sindaci coinvolti, ho percepito come la necessità di adeguare i nostri centri storici all’accoglienza sia un’esigenza comune in tutta Italia – riporta il sindaco Soldan – Recuperare il nostro patrimonio edilizio per metterlo a disposizione di chi desidera scoprire il nostro Paese rappresenta una grande opportunità, nel nostro caso anche in vista della possibilità che l’Alta Marca diventi Patrimonio Unesco, in merito alla quale si deciderà proprio in questi giorni”.
(Fonte e foto: Iuav).
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