ChatGPT-4o: una mossa “game changer” nell’ambito dei Chat Bot

Recentemente una novità è apparsa sulla pagina web di ChatGPT per gli utenti con licenza free o a pagamento: ChatGPT-4o.

Principali novità – L’introduzione di ChatGPT-4o, a detta del suo produttore e di molti commentatori, rappresenta una svolta epocale nel campo dell’Intelligenza Artificiale. Sviluppato da OpenAI, questa versione potenziata di GPT-4, denominata “omni” (da qui la “o” finale), offre numerose migliorie rispetto ai suoi predecessori, rendendola uno strumento indispensabile in diversi settori. Vediamo insieme le caratteristiche innovative che fanno di ChatGPT-4o una vera e propria rivoluzione nel campo dell’IA.

Prestazioni potenziate – GPT-4o porta un notevole miglioramento nella sua capacità di gestire richieste più complesse e articolate: essendo aumentato notevolmente il numero di token gestiti (l’unità fondamentale per l’elaborazione del linguaggio naturale) può processare input fino a 300 pagine di testo. Questo miglioramento consente al modello di fornire risposte più approfondite e dettagliate, migliorando notevolmente l’interazione con gli utenti.

Costi ridotti – Gli utenti free di ChatGPT avranno un accesso limitato ai modelli avanzati come GPT-4o. Attualmente, gli utenti gratuiti possono inviare fino a 10 messaggi ogni 3 ore utilizzando il modello GPT-3.5. L’accesso a GPT-4 e GPT-4o per gli utenti gratuiti è molto più limitato e solitamente è soggetto a restrizioni significative per garantire la disponibilità delle risorse agli utenti a pagamento.

In particolare, l’uso di GPT-4o per gli utenti gratuiti è disponibile solo in misura limitata, senza un numero fisso di messaggi mensili chiaramente definito. Questa limitazione assicura che le risorse del modello siano principalmente riservate agli utenti Plus e aziendali che pagano per un accesso più esteso e prioritario.

Per gli utenti a pagamento, come quelli con l’abbonamento ChatGPT Plus, sono disponibili fino a 80 messaggi ogni 3 ore con GPT-4o.

Supporto multimodale – GPT-4o è dotato di capacità multimodale avanzate, potendo accettare immagini come input direttamente nella chat. Il modello è in grado di generare didascalie o fornire descrizioni dettagliate delle immagini, ampliando le sue applicazioni ben oltre il semplice testo. Questa funzionalità è particolarmente utile in settori come l’analisi dei dati visivi e la creazione di contenuti multimediali.

Capacità di risolvere problemi complessi – Grazie al maggior numero di parametri e all’addestramento su scenari complessi, GPT-4o può affrontare e risolvere problemi più sofisticati. Questo è particolarmente utile in ambiti come la consulenza, l’educazione e la ricerca, dove è richiesta una profonda comprensione dei problemi e la capacità di fornire soluzioni dettagliate e ben argomentate.

Sicurezza e controllo – OpenAI ha posto una forte enfasi sulla sicurezza con il lancio di GPT-4o. Sono state implementate nuove misure per prevenire l’uso improprio del modello e per garantire che le risposte generate siano sicure e appropriate. Inoltre, gli utenti hanno ora maggior controllo sulle risposte del modello, potendo regolare parametri e impostazioni in base alle loro esigenze specifiche.

Conclusione – In sintesi, Chat GPT-4o rappresenta un passo avanti significativo nel campo dell’Intelligenza Artificiale.

Le sue capacità avanzate di gestione di input complessi, personalizzazione, supporto multimodale e risoluzione di problemi complessi lo rendono uno strumento potente e versatile. La riduzione dei costi e le migliorate misure di sicurezza ne fanno un’opzione affidabile per una vasta gamma di applicazioni. Con queste innovazioni, GPT-4o non è solo un miglioramento incrementale, ma una vera e propria rivoluzione che sta ridefinendo le possibilità dell’intelligenza artificiale nel mondo moderno.

Le risposte non si sono fatte attendere: Anthtropic (che di fatto è uno spin off di OpenAI) ha reso disponibile anche agli utenti Europei il suo modello: Claude. Che la competizione abbia inizio!

Autore: Alessandro Mattavelli – Sistema Ratio Centro Studi Castelli
Foto: archivio Qdpnews.it
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