Il caso della bicicletta rubata al park di via Pittoni (vicino alla stazione ferroviaria), a Conegliano, ha sollevato qualche critica a livello politico.
L’episodio è avvenuto lunedì, in pieno giorno, ai danni di Gloria Pol, volontaria dell’associazione Fiab Liberalabici: la signora era la prima volta che usufruiva di quell’area, così da poter prendere il treno per Treviso.
Una volta rientrata in città, ecco l’amara sorpresa: la bicicletta non c’era più, nonostante ci fosse il lucchetto.
Francesca Di Gaspero (Noi democratici) ha osservato che “continuano i furti di bici in città e nessuno sta correndo ai ripari”.
Il consigliere di opposizione ha quindi avuto da ridire sullo stato di pulizia del park, a un anno dalla sua inaugurazione.
“L’area è rimasta sporca sin dai resti del cantiere: si sono aggiunti nel tempo la sporcizia, incuria da parte dell’amministrazione, che non provvede al suo decoro – ha osservato – Manca una segnaletica che indirizzi i pendolari in quell’area, così poco visibile ai passanti”.
Di Gaspero ha quindi fatto una proposta per il futuro: un’assicurazione per i residenti della città.
“La nostra proposta è di ragionare su un’assicurazione che garantisca almeno un piccolo indennizzo ai residenti che utilizzano correttamente il parcheggio e si ritrovano senza mezzo di trasporto, perché è stato rubato: anche la stima del rischio da parte di un professionista potrebbe essere interessante per un luogo ormai abbandonato al degrado e alla sporcizia”, ha aggiunto.
Di diverso tenore la replica fornita su questi due aspetti da parte del sindaco della città, Fabio Chies.
“Secondo me quello del park è stato un investimento positivo, come quello del nuovo ponte sul Monticano che andremo a inaugurare: da parte nostra c’è e c’è sempre stato l’impegno per la mobilità debole – ha osservato – Sicuramente vogliamo potenziare il sistema di videosorveglianza“.
“Per quanto riguarda l’assicurazione per i residenti che viaggiano in bicicletta, ci informeremo se esistono – ha concluso – Di certo, però, il Comune non può entrare su una cosa che è di un privato”.
(Autore: Arianna Ceschin)
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