Torna il “Palio dei Bisnenti”. Venerdì la premiazione del trofeo “Perin Zuliani”

Una passata edizione del Palio

Grande attesa a Giavera del Montello per la XXII edizione del “Palio dei Bisnenti“. Quest’anno, la manifestazione/rievocazione storica si svolgerà da venerdì 19 a domenica 21 luglio.

Come ogni anno, durante i giorni del Palio funzioneranno l’attrezzatissimo stand gastronomico e il chiosco per le bevande della Sagra Parrocchiale dei Santi Giacomo e Cristoforo di Giavera.

Dopo il successo numerico del 2023, il Comitato Palio dei Bisnenti ripropone una nuova edizione del concorso fotografico “Momenti di Palio“, dove verranno premiate le prime tre foto ritenute più belle e che sapranno evidenziare lo spirito del Palio.

“Purtroppo – commentano dal Comitato – quest’anno è doveroso ricordare Enio Zuliani, venuto a mancare da poco, persona molto attiva e importante nei primi anni del Comitato Palio, di cui è stato per un periodo anche presidente. È per questo motivo e d’accordo con le famiglie (Isabella e Sabina) abbiamo pensato di unire il suo ricordo a quello di Moreno Perin (altra persona importantissima all’interno del Comitato che ci ha lasciato nel 2022) in un unico trofeo, che sarà assegnato alla squadra che avrà ottenuto il miglior tempo nelle prove ufficiali del venerdì”.

Programma

Venerdì 19 luglio

ore 19 “Prove del Palio”      

ore 21 Premiazione del trofeo “Moreno Perin, Enio Zuliani” e presentazione delle squadre

Sabato 20 luglio

ore 18 Palio dei “Piccoli Bisnenti

ore 19 “Paesane Bisnenti“, Trofeo “Gioielleria Minotto Postioma”

ore 21 Le squadre dei Paesani saranno impegnate nel “Tajo dea gadia

ore 22 Premiazioni

Domenica 21 luglio

ore 18.30 L’apertura del Palio sarà dedicata agli “Esordienti”, ragazzi/e dai 7 ai 9 anni

ore 19 Partenza della prima squadra sul percorso del “Palio dei Bisnenti” per vincere il Drappo 2024 “Verso casa” (autore Mario Marcon dell’Associazione Artistica Grecale) e il trofeo “Rosario e Gianni Bertuola

ore 21 Premiazioni 

Chi erano i Bisnenti?

Il termine “bisnenti” significa due volte niente: originariamente con questo appellativo venivano chiamati i contadini senza terra e i boscaioli senza bosco.

Durante tutto l’800 con il termine Bisnenti vennero denominati gli abitanti dei paesi montelliani, circa 8 mila persone, la cui unica fonte di sussistenza consisteva nel rubare il legname del Montello.

La Serenissima Repubblica di Venezia aveva destinato quest’area collinare all’esclusiva coltura dei Roveri, che erano fondamentali per la costruzione di navi.

Venezia aveva allontanato gli abitanti dalla zona che, cacciati dalla loro terra, erano diventati dei boscaioli al servizio dell’Arsenale.

Per questo i furti di legname e le pratiche di pascolo abusivo erano molto frequenti: per procurarsi la legna da ardere o da scambiare, queste persone dovevano evitare le guardie con molta abilità.

La Repubblica di Venezia sorvegliava l’area tramite i “saltari“, i guardiani del bosco che avevano il loro quartier generale nella Provvederia di Giavera, dove c’erano anche le prigioni.

Sotto gli Austriaci la situazione peggiorò notevolmente e la gente, per cercare di sopravvivere, praticava delle scorrerie ai danni del bosco.

L’arrivo dei Savoia e la vendita da parte del demanio di grandi quantità di piante impoverirono notevolmente la zona; l’unico modo per tirare a campare era rubare legname e piante.

Si cercò di porre rimedio alla situazione con la legge Bertolini-Chimirri (1892) che stabilì la sdemanializzazione del colle e la sua assegnazione per metà ai “bisnent” a titolo gratuito e la vendita dell’altra metà in poderi.

(Autore: Andrea Berton)
(Foto: Comitato Palio dei Bisnenti – Archivio Qdpnews.it)
(Articolo di proprietà di: Dplay Srl riproduzione riservata)

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