Nonni e nipoti, giovani e società: sono le tematiche emerse ieri sera nel corso dell’incontro “I giovani anziani”, convegno organizzato da Anap (Associazione nazionale anziani e pensionati) Confartigianato all’hotel Eurorest della città di Conegliano.
A fare gli onori di casa è stato Ledio Cuzzuol (presidente di Anap Confartigianato), il quale ha osservato come la società attuale si stia rivelando nella sua assenza di valori, regole e socialità: “Mancano dei modelli positivi e ce ne sono di negativi, incentrati sull’individualismo, – ha osservato – ma i nonni possono essere un aiuto”.
Sono poi seguiti i saluti istituzionali del consigliere regionale Sonia Brescacin e del vicesindaco di San Vendemiano Renzo Zanchetta.
Ad affrontare la tematica al centro dell’incontro è stato Mirco Casteller, psicologo, psicoterapeuta nonché docente di Benessere organizzativo alla Lumsa di Roma.
Casteller ha fatto una panoramica della situazione attuale, mettendo in luce tutte le criticità dell’epoca: “Se il genitore è un fratello, quando il figlio cercherà l’autorità, lo farà nella società – la premessa dello psicologo – In questa società tutte le età sono di tutti: ci sono persone di 80 anni che si sentono bene e vivono in maniera adeguata, più di certi 40enni che sviluppano depressione e frustrazione. I nonni di oggi sono diversi da quelli di una volta: si muovono di più, però tutto dipende anche dall’avanzare dell’età in cui si concepisce”.
“Bisogna tenere però presente che, dopo gli 80 anni, c’è un ridimensionamento della capacità di vita e fisiologicamente si diventa più individualisti – ha proseguito – Esiste quello che si chiama ‘giovanilismo dei senior’, dovuto al fatto che la scienza medica ha dato una maggiore disponibilità di vita in più. Teniamo poi conto che il 93% dei patrimoni a risparmio sono in mano agli over 65″.
Casteller ha quindi tracciato un quadro della società odierna: “Questa è diventata una ‘società dell’io’ e non più ‘del noi’ – ha chiarito – Si tratta di una società diversa, che sta minando gli aspetti fondamentali della società italiana. I giovani di oggi sono scollegati dalla realtà, vivono in mondi paralleli: erano più sicuri un tempo quando giravano in motorino e non stavano chiusi in camera come avviene attualmente”.
“Voglio ora fare una riflessione clinica: l’utilizzo esasperato, soprattutto da parte dei maschi, della pornografia sta provocando dei problemi di identità – ha aggiunto – Questo è un fenomeno che sta crescendo in maniera esponenziale, perché i ragazzi stanno nell’irrealtà. Si parla addirittura dell’organizzazione di ‘funerali in rete’. Ormai la rete vende l’uomo e conta di più la reputazione: se uno non ha like e followers, non è credibile”.
Intanto, come ha chiarito Casteller, il suicidio giovanile ha visto un aumento pari al 10-15%.
Genitori, nonni e nipoti
“Le famiglie ‘usano’ il nonno come elemento su cui puntare per ricevere aiuto nel sostenere la propria famiglia: questa è una cosa giusta, ma non ci deve essere un sovraccarico, per evitare che si verifichino dei contraccolpi sulla sua salute – ha chiarito lo psicoterapeuta – Il nipotino, con il suo arrivo, reinquadra tutta la famiglia, perché è il prolungamento più lungo nel tempo che i nonni possano avere”.
“Spesso il rapporto con il nonno è più positivo rispetto a quello con i genitori”, ha aggiunto Casteller, aprendo una parentesi anche sul tema della violenza e dell’aggressività, a suo parere il risultato anche dell’ambiente famigliare in cui si è vissuti: “La mente dell’uomo non è uguale a quella delle donne. Quest’ultima è molto più flessibile ed emotiva – ha spiegato – Più giovane è l’uomo e peggio è la sua aggressività: quando le cose con un ragazzo in questo senso non vanno bene e si dice che ‘prima c’era amore’, quello non era amore, ma aggressività”.
In tutto ciò, quale può essere il ruolo quindi dei nonni?
“Non c’è un termine per essere nonni: tutte le età sono di tutti e non esiste più l’anziano e il giovane – la sua premessa – Occuparsi di un nipote significa anche reinventare le proprie competenze, passioni ed energie. Per i nipoti, invece, i benefici consistono nel contatto con la tradizione, la trasmissione di valori e insegnamenti, l’elaborazione del progressivo distacco dalla famiglia e l’inserimento nel mondo”.
“Il nonno deve trovare un certo equilibrio, evitando di sostituirsi ai genitori – ha evidenziato, fornendo tutta una serie di indicazioni utili su un rapporto nonni-nipoti equilibrato – I nonni, assieme alla famiglia, sono il primo sistema di welfare vero”.
“La cura nel tempo la rappresentano i nonni – ha concluso – I conflitti con i figli arrivano quasi a risolversi nel momento in cui arrivano i nipoti”.
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