L’anno scorso proprio in questi giorni era in svolgimento a Conegliano la più importante gara internazionale di Judo che si disputava in Italia da 33 anni. E nel bel mezzo il black out.
Quando un evento come l’attuale pandemia riesce a cambiare il comportamento di milioni di persone mettendo addirittura in pericolo la vita delle stesse, è naturale chiedersi quand’è iniziato tutto ciò.
In quei giorni a Conegliano era in corso la più affollata manifestazione di Judo d’Italia. La 33esima edizione dell’ “International Judo Trophy Vittorio Veneto” col solito contorno di migliaia di atleti e spettatori provenienti da 18 paesi europei.
E improvvisamente e per la prima volta nel mondo dello sport, una competizione di questo livello è stata interrotta a metà del suo svolgimento.
Dal venerdì al sabato sera un affollato allenamento internazionale con la squadra campione nazionale della Gran Bretagna, la gara partita sabato con un’applaudita esibizione di sbandieratori e figuranti in costumi d’epoca. Gli incontri su otto aree da combattimento sono continuati per tutta la giornata, il torneo era quindi arrivata fino a sera senza problemi.
“Grande quindi la sorpresa del giorno dopo – ricorda il presidente e maestro Giampietro Vascellari -, quando invece di continuare la manifestazione è arrivata come un fulmine a ciel sereno la notizia della chiusura della gara per quell’allora misterioso virus che stava ormai dilagando senza frontiere in tutto il mondo”.
Comprensibile il disagio di chi si era fatto migliaia di chilometri per poi dover rientrare a casa, com’è successo per i due pullman di Ucraini costretti a rientrare a Kiev, o peggio ancora per gli atleti della Romania messi in quarantena dagli agenti di frontiera del loro paese dopo aver scoperto che stavano rientrando dalla regione Veneto.
“Quel giorno fu quindi il primo segnale di chiusura per il Judo italiano che purtroppo stiamo ancora necessariamente subendo – continua Vascellari – In questo sport si insegna però che la caduta fa parte della vita. L’importante alla fine è sapersi rialzare per poter ripartire meglio di prima. E quindi non ho problemi a dire che appena le condizioni sanitarie lo permetteranno la 34esima edizione dell’ “International Trophy Judo Vittorio Veneto” riprenderà infatti nuova vita, come prima e meglio di prima”.
(Fonte: Redazione Qdpnews.it).
(Foto: Judo Vittorio Veneto).
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