La Protezione civile, gli amici e i conoscenti: in tanti già dalle 14.30 di oggi martedì erano all’esterno della chiesa parrocchiale “Madonna della Pace” a Menarè di Colle Umberto, per attendere l’arrivo del feretro di Alberto Zanchetta, il 31enne deceduto pochi giorni prima di Pasqua a causa di una rara forma tumorale.
La chiesa era gremitissima, così come il piazzale esterno. L’arrivo del feretro è stato preceduto da un corteo di Vespe, che hanno portato un messaggio di ricordo: “Alberto sempre in sella”.
La bara di legno chiaro, con sopra un cuore di rose bianche e arancioni, ha fatto il suo ingresso nella chiesa, sulle note di “L’Amour toujours” del famoso dj Gigi D’Agostino, eseguito dal coro parrocchiale.
Un modo per rendere omaggio alla sua profonda passione per la musica.
Nel frattempo, i volontari della Protezione civile hanno accompagnato la bara all’interno della chiesa, senza mai abbandonarla durante la funzione, celebrata da don Arnaldo Zambenedetti con monsignor Giuseppe Nadal.
“Piangiamo la morte di Alberto, avvenuta a 31 anni, quasi quanto gli anni vissuti da Gesù in terra – le parole del sacerdote celebrante -. Ricordarlo ci farà bene: metteva a disposizione le sue qualità, suonando in chiesa, poi è stato invitato a far parte del consiglio pastorale”.
La laurea, l’impegno nel lavoro e nel volontariato sono stati ricordati nel corso della funzione, così come “la sua pazienza, il coraggio ad affrontare la malattia fino in fondo”. Un impegno per gli altri che si è tradotto nella sua scelta finale di donare le cornee.
Il sacerdote ha ringraziato tutti i presenti a nome della famiglia e di Greta, la ragazza sposata da Alberto soltanto pochi giorni prima della sua morte.
La funzione si è conclusa sulle note di “Don’t stop me now”, brano dei Queen eseguito dagli amici: un momento che ha fatto crescere la commozione tra i presenti, i quali hanno salutato Alberto con un fragoroso applauso.
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