Ieri, mercoledì, a palazzo Ferro Fini, sede del Consiglio regionale del Veneto, si è tenuta la conferenza stampa per presentare la risoluzione dal titolo “La Vespa, una targa storica patrimonio culturale italiano”, primo firmatario Giuseppe Pan (Lega – Liga Veneta). Per l’occasione, davanti all’aula del Consiglio regionale, è stata esposta una Vespa Piaggio storica.
Ad aprire la conferenza stampa il presidente dell’assemblea legislativa regionale Roberto Ciambetti: “Un carissimo saluto all’Eurodeputata Rosanna Conte e un grande grazie a Giuseppe Pan per aver portato a palazzo Ferro Fini uno dei simboli della cultura e dell’impresa italiana, la Vespa Piaggio, che riassume in sé, con oltre venti milioni di esemplari venduti, uno dei maggiori successi, nella Storia del Novecento, fatto di design e di mezzo di trasporto funzionale a costi contenuti. Uno dei simboli classici dell’Italia, un elemento iconico internazionale, che è stato capace di rinnovarsi negli anni a partire dalla sua creazione nel 1946, su intuizione di Enrico Piaggio: nell’Italia segnata alle ferite materiali e morali della Seconda Guerra Mondiale, che stava affrontando la riconversione postbellica, Piaggio ebbe l’idea di realizzare un motociclo a basso costo, accessibile ad una vastissima platea di cittadini e dopo alcuni tentativi si affidò a Corradino D’Ascanio, un ingegnere aeronautico, che non amava le motociclette, ma che realizzò un oggetto di culto, capace di conquistare il mondo, diventando immediatamente il simbolo della rinascita italiana”.
“La Vespa fu così importante da segnare già nel 1950 la nascita dei primi club di appassionati e proprio a Venezia, a Mestre, in via Piave, nacque uno dei primi club che organizzò nel 1953 il primo raduno internazionale dei vespisti in piazza san Marco. Oggi in Veneto sono una trentina i Club della Vespa e in tutta Italia i vespisti iscritti ai clubs sono poco meno di un milione di cittadini. La Vespa è stata per intere generazioni un simbolo di libertà un mezzo che ci portava verso il domani, dando concretezza alle speranze dei più” conclude.
“Con questa risoluzione che ho fortemente voluto – spiega Pan – intendiamo tutelare la Vespa, un marchio dal fondamentale valore storico, culturale, identitario, economico e artistico italiano. Questo mezzo d’epoca unisce diverse generazioni e alla luce della sua storia e della quantità di estimatori in tutta Italia e nel mondo, non deve essere oggetto delle sanzioni europee in ottemperanza al Green Deal. Dobbiamo tutelarlo dalle legislazioni europee che possono impedirne la circolazione. Ringrazio il ministro Salvini che a settembre ha consegnato la prima targa storica ad una Vespa del 1965, a testimonianza dell’importanza che questo scooter riveste nel patrimonio culturale e nell’immaginario italiano. Con questa risoluzione intendiamo mandare a Roma e soprattutto in Europa, un forte messaggio. Un lavoro di squadra da Venezia a Roma, fino a Bruxelles, per tutelare la Vespa”.
“Con la giornata di oggi – sottolinea l’Eurodeputata Rosanna Conte – si è voluto dare un segnale forte a tutela di uno dei nostri simboli più importanti, riconosciuto come tale in tutto il mondo. La Vespa, del resto, ha un fascino tutto suo, che resiste allo scorrere del tempo, ancora oggi è uno di quei pochissimi esempi che riescono a sopravvivere anche nelle nuove generazioni, continuando ad essere un marchio unico e inimitabile. È davvero difficile pensare a qualcosa di più rappresentativo della Vespa in ambito di Made in Italy, a livello simbolico, sociale, culturale, direi anche popolare. Adesso, però, la sua storia e la sua importanza nel patrimonio culturale italiano potrebbero essere messe a rischio dalle politiche ideologiche dell’UE nell’ambito del Green Deal e della riduzione delle emissioni”.
“L’ambientalismo estremo e ideologico che ha caratterizzato questi cinque anni in Europa rischia, infatti, di penalizzare anche questo patrimonio tutto italiano che ha radici nella nostra tradizione e identità. Io ritengo quindi che noi si debba fare di tutto per fermare sul nascere qualsiasi ipotesi in tal senso. – prosegue – E penso che questo lavoro di squadra, grazie all’iniziativa promossa assieme al Consigliere Giuseppe Pan, creatosi tra Veneto – Bruxelles, che porta a Roma, possa davvero portare dei benefici per la tutela di questo mezzo d’epoca. In Europa, peraltro, ci stiamo battendo perché Bruxelles investa con convinzione nello sviluppo dei biocarburanti come combustibile alternativo all’elettrico con l’obiettivo non solo di salvare le nostre Vespe d’epoca, ma anche di garantire una transizione green che sia alla portata di tutti, famiglie, lavoratori e imprese. Dobbiamo nel frattempo prepararci a dare battaglia nel 2026 quando nell’UE verrà ridiscusso il regolamento sullo stop al motore endotermico dal 2035, un target che deve essere rivisto radicalmente perché rischia di distruggere l’industria europea, mette a rischio decine di migliaia di posti di lavoro ed è incompatibile con l’autonomia strategica dell’Unione”.
Roberto Donati, consigliere nazionale e Responsabile cultura Vespa Club d’Italia, ha illustrato le motivazioni che hanno spinto il Club nazionale ad intraprendere questa strada: “Le imminenti scelte europee legate al Green Deal rischiano di veder cancellare dalle strade un simbolo del nostro Paese. Uno scooter che, oltre ad unire le generazioni, non è mai stata prerogativa di una sola classe sociale. L’hanno avuta operai, commercianti, imprenditori, nobili, clericali ed ha notevolmente favorito l’emancipazione femminile. A chi non è mai piaciuta? E soprattutto in tutte le famiglie italiane è entrata in un modo o nell’altro. Poi ha scritto pagine importanti nel cinema, nella musica, nell’arte e nella pubblicità sempre testimoniando tutta la sua naturalezza e classe innata. La sua diffusione in tutti gli angoli del pianeta (quasi 20 milioni di esemplari) certificano di come il bello derivi dalla sua semplicità, eleganza e simpatia apprezzata da culture e popoli così differenti”.
Presenti alla conferenza stampa anche l’assessore regionale Cristiano Corazzari, il segretario del Consiglio direttivo Vespa Club Italia, Alessia Galiotto, il responsabile dei Club Vespa Veneti, Massimiliano Termini. In sala, una nutrita rappresentanza dei Vespa Club di Venezia, Portogruaro, Sant’Anna di Chioggia, Arzignano, Rossano Veneto (Vicenza), Padova e Montegrotto (Pd), e Piacenza.
(Foto: Lega LV).
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