Continua a far discutere la decisione di imporre il pagamento per chi sosta nel parcheggio dell’ospedale di Conegliano e questa volta a scendere in campo è il sindaco di Susegana, Vincenza Scarpa, che ha voluto manifestare la sua contrarietà nei confronti di un provvedimento che ha scatenato reazioni molto forti nella popolazione.
In realtà, il sindaco di Susegana aveva inviato già dieci giorni fa, precisamente il 5 febbraio 2021, una mail su questo argomento al commissario prefettizio Antonello Roccoberton.
Dopo le proteste dei cittadini, la presa di posizione di un amministratore pubblico molto conosciuto nel territorio conferma l’importanza della questione per tutte le persone che hanno un collegamento diretto o indiretto con l’ospedale di Conegliano.
“Leggo dagli organi di stampa la notizia di mettere a reddito il parcheggio dell’ospedale di Conegliano – ha scritto il primo cittadino di Susegana – Conosco bene le dinamiche di quel parcheggio per motivi lavorativi ben noti. In rappresentanza della comunità di Susegana manifesto il mio disappunto per la decisione di obbligare di fatto, senza alcuna possibilità alternativa, la cittadinanza afferente di necessità alla struttura ospedaliera al pagamento della sosta”.
Nello stesso messaggio il sindaco Scarpa ha chiesto al commissario prefettizio Roccoberton di rivalutare la decisione.
“Le chiedo pertanto – si legge nella parte finale del messaggio del sindaco Scarpa al dottor Roccoberton – nella sua posizione di commissario straordinario di rivalutare tale decisione che va a certificare, se ancora ce ne fosse bisogno, la scellerata scelta strategica e politica degli ultimi 30 anni che ha voluto mantenere una struttura ospedaliera in centro paese con tutte le problematiche relative”.
Intanto, lo scorso sabato 13 febbraio, nel parcheggio dell’ospedale di Conegliano c’è stata una manifestazione di protesta alla quale hanno partecipato alcuni cittadini e dei rappresentanti di Rifondazione comunista e della Rsu dell’azienda Electrolux di Susegana.
In quell’occasione Gabriele Zanella, segretario provinciale di Rifondazione comunista, ha spiegato che se si dovessero organizzare dei tavoli tecnici per affrontare la questione, il merito sarebbe da ascrivere alle 2.700 firme raccolte tramite una petizione online lanciata qualche giorno fa grazie a una sua iniziativa.
Alla fine dalla manifestazione lo stesso Zanella ha spiegato che la campagna di protesta andrà avanti fino al momento del ritiro della misura perché, riprendendo le sue parole, “la gente non ne può più”.
(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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