Il 12 gennaio scorso era stato arrestato perché, nella sua casa, gli investigatori della squadra mobile avevano trovato oltre 500 grammi di eroina.
Insieme a lui era finito nei guai un 30enne di Sernaglia della Battaglia, denunciato perché trovato in possesso di 4 dosi di cocaina. E da quel giorno, R.B. 38enne bracciante agricolo, difeso dall’avvocato Mauro Serpico, è rimasto recluso in una cella.
Fino a ieri quando le porte del carcere si sono spalancate. Perché le analisi effettuate come da prassi sulla sostanza stupefacente trovata nella sua casa, hanno stabilito che non si tratta di eroina.
Quella trovata dalla polizia è probabilmente sostanza da taglio, che si usa per preparare le dosi di stupefacente da vendere al dettaglio. Ma non è eroina e questo alleggerisce molto la posizione dell’uomo, sul quale pesava anche l’aggravante dell’ingente quantitativo.
L’uomo, indagato per detenzione e spaccio di droga, era finito nel mirino della squadra mobile per i suoi comportamenti. Sulla carta bracciante agricolo, dichiarava poche centinaia di euro al Fisco ma si sarebbe potuto permettere di vivere in una grande villa in affitto a Follina.
Secondo gli inquirenti a consentirgli quello stile di vita sarebbe stata l’attività di spaccio, che l’uomo avrebbe svolto nella sua abitazione, protetta da telecamere e allarmi. Un’attività fiorente, che sarebbe andata avanti anche durante il lockdown.
Quando i poliziotti lo hanno fermato, il 12 gennaio, aveva addosso alcune dosi di droga ed era stata la successiva perquisizione nell’abitazione a portare al ritrovamento di quella che era stata ritenuta eroina.
Oltre a vario materiale da giardinaggio che, secondo gli inquirenti sarebbe provento di furto.
Colpi messi a segno anche grazie all’uso di disturbatori di frequenze e rilevatori di microspie che sono stati trovati nella sua casa e ad altri simili che gli erano stati sequestrati nel dicembre scorso, quando era stato fermato insieme al presunto complice.
(Fonte: Redazione Qdpnews.it):
(Foto: archivio Qdpnews.it).
#Qdpnews.it