Si chiamano “bug hotel”, letteralmente “hotel per insetti” e pullulano di coccinelle, vespe, api solitarie, forbicine e innumerevoli altre specie. Il loro scopo è quello di preservare la biodiversità, dando agli insetti, fra cui i preziosi impollinatori, degli spazi dove nidificare e svernare, sempre più difficili da trovare in contesti urbanizzati.
A Pieve di Soligo, nell’azienda agricola Cal Monda, i fratelli Dalla Betta hanno fatto degli hotel per insetti uno dei tasselli principali di un più ampio percorso della biodiversità da rendere fruibile non solo ai visitatori dell’azienda ma anche a scolaresche per far conoscere a giovani e giovanissimi il delicato equilibrio che governa la natura.
Dalla sua fondazione Cal Monda ha adottato un approccio naturale alla viticoltura che nel 2022 le è valso l’ottenimento della certificazione “Biodiversity Friend” che attesta il basso livello di impatto ambientale dell’aziende agraria.
Basta fare un giro in questo piccolo paradiso naturale a pochi minuti dal centro di Pieve di Soligo per riscoprire e osservare letteralmente sul campo il funzionamento di antiche tecniche agricole che hanno il vantaggio di preservare il suolo, le risorse idriche e abbattere al minimo l’uso di pesticidi chimici.
“Le vigne vengono rafforzate eseguendo dei trattamenti fitofortificanti a base di aloe, propoli e alghe marine che aumentano la resistenza delle piante – spiega Alberto Della Betta – Qui inoltre applichiamo tecniche antiche come il sovescio, la scalzatura tanto che in alcuni punti sembra di trovarsi in una vigna incolta ma non è così: l’erba appositamente non viene mai sfalciata sotto i 15 centimetri favorendo un ambiente ospitale per insetti e microfauna. La vendemmia viene fatta a mano e in maniera scalare, ovvero in tre momenti diversi, e anche ciò che sta attorno al vigneto diventa parte integrante di un sistema che si autoprotegge e si autoalimenta”.
Non solo filari a perdita d’occhio, all’interno della tenuta trovano spazio le arnie (Cal Monda partecipa al progetto Eno-Bee per le api in vigna) dove le api fungono da sentinelle ambientali dando indicazioni sulla salubrità dell’habitat circostante. Non mancano poi le galline di razze autoctone (pepoi, robusta lionata, robusta maculata, ermellina di Rovigo e gallina padovana) che scorrazzano nella tenuta.
A queste si aggiungono l’orto sinergico coltivato in dei cassoni come negli orti medioevali, e lo stagno della biodiversità, ricco di piante tipiche degli ambienti palustri. Infine, ci sono i gli hotel per insetti, a completamento di un “corridoio ecologico” che ora i Della Betta vogliono aprire al pubblico con fine didattico.
Quelli presenti ora (un dettaglio nella foto in basso) sono stati realizzati recuperando dei bancali di legno al cui interno sono inserite le “stanzette” degli insetti che fra canne di bambù, pezzi di corteccia, fieno, pigne, pietre, legno e vecchie tegole trovano un luogo sicuro dove nidificare.
L’obiettivo per un prossimo futuro è quello di realizzare dei bug hotel artistici grazie alla collaborazione avviata quest’anno con gli alunni della 4B ad indirizzo Design Industriale del Liceo artistico “Bruno Munari” di Vittorio Veneto.
Martin Bertoli, Elisa Canal, Nicole Dal Pos, Rebecca De Bona, Davide De Nardi, Anita De Polo, Beatrice Gallo, Matteo Mella, Chiara Verardo e Chiara Viel sono gli studenti che si stanno occupando in prima persona del progetto, inserito nell’ambito del percorso PCTO (ex alternanza scuola lavoro), sotto la supervisione dei professori Enrico Da Re e Davide Mezzavilla.
“I ragazzi hanno accolto con grande entusiasmo l’idea di lavorare ad un progetto che esce dagli schemi tradizionali – commenta il professore Enrico Da Re – Fino ad ora hanno presentato dei progetti molto interessanti che oltre all’aspetto estetico dei bug hotel devono tenere conto del benessere degli insetti e dei parametri (materiali e dimensioni) forniti dall’azienda: una serie di complessità che rendono il tutto ancora più stimolante e sfidante. Dai disegni cartacei a breve si passerà alla fase successiva che consiste nello sviluppo dei prototipi”.
Nei giorni scorsi gli studenti hanno incontrato l’agrotecnico trevigiano Mauro Flora che ha analizzato i primi disegni valutandoli dal punto di vista scientifico. “Sono rimasto molto stupito dai lavori presentati, tanto funzionali quanto belli esteticamente – commenta spiegando poi il ruolo dei bug hotel nel ricolonizzare gli ambienti naturali- Sono siti di nidificazioni chiamati anche ricoveri, molto preziosi considerato che, a causa della cementificazione e dell’abbandono delle coltivazioni convenzionali, i luoghi di rifugio per gli insetti scarseggiano nelle aree urbanizzate con la conseguente perdita di biodiversità”.
“Le specie che vi trovano rifugio sono diverse – spiega Flora – si va dagli insetti ausiliari che predano i parassiti delle piante coltivate, ai cosiddetti degradatori che trasformano scarti in humus, passando poi agli impollinatori quali bombi e api solitarie”.
“Siamo davvero soddisfatti dei lavori visti fino ad ora – conclude Aberto Della Betta – L’idea di coinvolgere gli studenti matura da tempo perché uno dei nostri obiettivi è proprio quello di fare di Cal Monda un laboratorio dove i giovani si possano avvicinare all’ambiente e al concetto della biodiversità in maniera pratica. In cantiere c’è già un progetto di fattoria didattica, nell’ottica di rendere la nostra tenuta fruibile a tutta la comunità”.
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