Buone notizie sul fronte degli anticorpi monoclonali, che per il presidente Luca Zaia non sono una “stregoneria” e possono essere un aiuto efficace nella lotta al Covid.
La Commissione tecnico-scientifica dell’Agenzia italiana per il farmaco ha infatti dato il via libera all’uso di anticorpi monoclonali in Italia per l’emergenza Coronavirus.
Si tratta di anticorpi sintetici fabbricati in laboratorio e ottenuti da quelli naturali prodotti dai pazienti immunizzati, da somministrare a chi ancora deve superare la malattia (queste cellule artificiali producono anticorpi migliori nell’organismo per debellare il virus).
“Oggi sappiamo con certezza che nelle prime 72 ore dall’esordio dei sintomi – ha spiegato il governatore della Regione Veneto – il monoclonale fa miracoli. Un migliaio di euro di spesa nella somministrazione ma voi avete presente un’ospedalizzazione cosa costa se volessimo parlare di cifre ed è brutto parlare di cifre ma parliamo di vite salvate? Si potranno utilizzare soprattutto su alcuni fronti, quindi prime fasi di cura, pensate nelle Rsa o in alcuni ambulatori dove si potrà fare”.
Il monoclonale si può fare a domicilio con assistenza perché è un’infusione che dura circa un’ora (con flebo), poi c’è un periodo di osservazione per effettuare delle verifiche cliniche e al momento non ci sono evidenze di controindicazioni.
“La letteratura scientifica dice che il monoclonale ha avuto gli effetti collaterali paragonabili al placebo – ha aggiunto Zaia -, cioè a chi si faceva la flebo di fisiologica, non sapeva che era fisiologica e pensava fosse monoclonale. Adesso sono stati autorizzati ma la sanità del Veneto utilizzerà questo nuovo strumento (Rsa o paziente che arriva in pronto soccorso con i sintomi che puoi tentare di trattare con il monoclonale) e sarà il medico a decidere”.
La situazione dell’emergenza Covid in Veneto migliora giorno dopo giorno ma il governatore Luca Zaia continua a ribadire che i cittadini non devono interpretare la cosa come un “liberi tutti” perché la pandemia non è finita e le difficoltà per le strutture sanitarie non mancano.
Il presidente Zaia ha spiegato che l’Rt del Veneto è stimato a 0,65 mentre l’incidenza del virus su 100 mila abitanti è intorno al 100.
Intanto in molti Paesi europei l’impatto del virus è ancora molto pesante con lockdown prolungati, nuovi coprifuoco e Paesi come il Portogallo che traferiscono alcuni malati fuori dal territorio nazionale.
Il presidente del Veneto ha ricordato l’importanza della strategia dei tamponi e del contact tracing nel territorio regionale.
Zaia ha ripetuto le parole di Giuseppe Remuzzi, direttore dell’Istituto Mario Negri, che ha parlato di alcuni studi internazionali che hanno dimostrato come l’uso della mascherina insieme al distanziamento e all’igiene delle mani valgano più di un lockdown.
Domenica saranno inaugurati i campionati mondiali di sci alpino a Cortina d’Ampezzo e tutti gli atleti si sono sottoposti al tampone e alle verifiche necessarie per garantire la sicurezza durante la manifestazione.
Zaia si è rivolto ai cittadini e a tutte le persone presenti a Cortina affinché evitino gli assembramenti.
Rispetto ai vaccini contro il Covid, nel primo quadrimestre l’Italia dovrà avere una fornitura di 13 milioni e mezzo di dosi e si è deciso che la distribuzione dei vaccini Pfizer e Moderna verrà fatta in base alla percentuale della popolazione ultraottantenne nelle varie Regioni (il vaccino di AstraZeneca, invece, seguirà il criterio di distribuzione in percentuale alla popolazione).
Il governatore Zaia è convinto che si debba considerare anche il target 55-65 anni.
Questi i dati di oggi, giovedì 4 febbraio 2021, sull’emergenza Coronavirus nella Regione Veneto: 314.841 positivi intercettati in Veneto dall’inizio dell’emergenza sanitaria, 28.704 positivi in questo momento, 211 terapie intensive (lo stesso numero di ieri) e 1.767 ricoverati in area non critica (91 in meno di ieri), 9.165 morti in totale (62 morti in più di ieri) e 14.667 dimessi (126 in più di ieri).
(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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